Le recensioni di Bruno Elpis
Ragazzo da parete di Stephen Chbosky (qlibri)
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Sentirsi “sbagliato”
“Ragazzo da parete” diStephen Chbosky (edito nel 2012 con il nuovo titolo Noi siamo infinito) è un romanzo epistolare formato dalle lettere (“…meglio di un diario, perché creano una sorta di relazione, e perché il diario potrebbe sempre essere trovato”) che il quindicenne Charlie spedisce a un destinatario non ben identificato nell’arco temporale corrispondente al primo anno del liceo.
Charlie sperimenta sulla propria pelle un senso di anomalia (“Ho davvero qualcosa che non va. E non so di che cosa si tratti”) e di incongruenza (“Lo psichiatra, che mi spiega il significato dell’espressione passivo aggressivo”), mentre nella fase adolescenziale affiorano – combinate secondo le regole della complessità vitale dell’età – le pulsioni sociali, sentimentali e psicologiche tipiche di chi è alla ricerca (“Vorrei soltanto che Dio, i miei genitori, Sam, mia sorella o qualcun altro mi dicessero che cosa c’è che non va in me”): della propria identità personale, familiare, relazionale. Con un debito di consapevolezza nei confronti del passato che – nonostante non siano passati troppi anni – giace sepolto, travolto dalle rimozioni infantili.
Tabù di Ferdinand von Schirach (i-libri)
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Sebastian Eschburg è il protagonista di “Tabù” di Ferdinand von Schirach.La sua storia scorre veloce attraverso le pagine di un romanzo promettente nelle premesse, in parte deludente nell’epilogo.
Tabù di Ferdinand von Schirach (qlibri)
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In “Tabù” di Ferdinand von Schirach,la storia di Sebastian Eschburg scorre dall’infanzia alla maturità attraverso le pagine di un romanzo coinvolgente nelle premesse, ma che spiazza nel finale.
Sebastian è un bambino molto legato al padre, un uomo problematico (“Il padre puzzava di alcol, aveva l’aria stanca”), che ha una relazione clandestina in Austria, ove si reca per cacciare. Il piccolo adora la sua casa “tra Monaco di Baviera e Salisburgo… la casa in riva al lago”, ma proprio lì assiste a un suicidio che mina per sempre la sua vita (“Non distingueva tra storie e realtà”). Studia in collegio e, nelle vacanze, assiste alla nuova relazione che la madre instaura con l’amante, chiamato Artefice (“Quando Sebastian ebbe compiuto sedici anni, sua madre gli presentò il suo nuovo compagno”). Dalla madre si allontana (“Ebbe l’impressione che tra lui e sua madre si fosse alzato un muro”), anche perché rimane profondamente turbato dalla vendita della casa di famiglia (“Un uomo senza la sua casa è perduto”): un’esperienza traumatica che si aggiunge al vissuto già compromesso. Inutile tornare sul luogo dell’infanzia, la casa non esiste più (“Riservato ai soci del golf club”).
Musica di Yukio Mishima (qlibri)
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Catturare la volpe bianca per la coda
La “Musica” composta da Yukio Mishima è misteriosa, elaborata, scritta sulla partitura di un animo sfaccettato e multiforme.
In “Musica” viene messa la storia di Reiko, bellissima ventenne (“Reiko era fredda e trasparente come l’acqua”) che si rivolge al dottor Shioni, professione psicanalista, per affrontare la frigidità che l’affligge. E che si manifesta con un sintomo anomalo: “Dottore, perché non sento la musica?”