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Le recensioni di Bruno Elpis

L’occhio del lupo di Daniel Pennac (qlibri)

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Sono innocente! 

Senza voler innescare una discussione sulla barbarie della pena di morte, il carcere – secondo le differenti teorie criminologiche - nei confronti del detenuto ha una funzione riabilitativa/rieducativa ovvero afflittiva/sanzionatoria. In ogni caso la pena detentiva si giustifica come reazione a un comportamento deviante. Che si aderisca all’una o all’altra tesi, vien da chiedersi nel caso degli zoo:
- A cosa devono essere educati gli animali ivi rinchiusi?
- A causa di quale comportamento deviante gli stessi animali sono privati della libertà che li fa belli?

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La penso proprio come Daniel Pennac, che situa il commovente “L’occhio del lupo” nella desolazione (“Un recinto triste, con la sua unica roccia grigia e il suo albero morto”) di una prigionia (“Piccole gabbie e grosse sbarre. Reti e recinti”) ai limiti dell’assurdo (“Un giardino di animali… Africa non capiva come si potessero piantare degli animali in un giardino”).
Qui si incontrano Lupo Azzurro e Africa (“Il giorno dopo, come tutti gli altri giorni, il ragazzo è là”), qui confluiscono due esperienze geograficamente distanti.
Lupo Azzurro viene dal Nord (“Tutt’intorno, la neve, fino all’orizzonte… dell’Alaska, laggiù, nel Grande Nord canadese”) e ha un passato di libertà in una famiglia numerosa perseguitata dai cacciatori (“gli strilli di Paillette che dominano tutto: «No, io voglio una storia sull’Uomo, una storia vera, che faccia paura…»”).

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Africa ha attraversato il deserto (Africa Gialla) con un mercante, è stato pastorello nella savana (Africa Grigia) e ha trovato i suoi genitori adottivi nella foresta equatoriale (Africa Verde): ha abilità straordinarie nel raccontare storie e parla con gli animali (il dromedario Pignatta, il leone, il ghepardo, la iena).
Proprio nello zoo i due protagonisti realizzano la loro empatia, nonostante il genere umano (“Gli uomini? Due zampe e un fucile”) congiuri contro di loro, sempre pronto a distruggere i valori veri (“Gli uomini hanno due pelli: la prima nuda, senza un pelo, la seconda è la nostra”) anche soltanto per una mania (“L’uomo è un collezionista”).

Bruno Elpis

http://www.qlibri.it/recensioni/narrativa-per-ragazzi-straniera/discussions/review/id:43345/

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