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Le recensioni di Bruno Elpis

Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee (i-libri)

coverChi ha paura di Virginia Woolf? Per rispondere a questa domandaEdward Albee impiega tre atti. 

I – Giochi e divertimento 

Martha e George ospitano a casa loro Honey e Nick. George e Nick sono accademici (“Per chi insegna in un’università, ci sono cose più comode che l’aver preso in moglie la figlia del preside di questa università”), ma dopo pochi minuti gli anfitrioni stupiscono i loro ospiti mettendo a nudo conflitti (“Martha e io ci limitiamo… a calpestare quel tanto di personalità che ci resta”) e segreti della vita coniugale (Honey: “Fino a un minuto fa non sapevo che aveste un figlio”).
Dopo qualche tentativo di difesa (Nick: “Ma le sarei grat0o se non parlasse così davanti a mia moglie”), la conflittualità raggiunge toni accesi (“Un incontro di pugilato? Voi due?”), senza esclusione di colpi (“C’era la guerra e Papà pensò che tutti gli uomini dovessero imparare il pugilato”) e con la teatralità che merita (“George imbraccia una carabina che teneva dietro la schiena e la punta contro la nuca di Martha. Honey strilla e si alza… George preme il grilletto… Dalla canna della carabina esce un gran parasole cinese rosso e giallo”).

La temperatura sale anche grazie all’alcol (“E adesso beviamo! Da bere per tutti!”), mentre vanno in scena l’antinomia tra storico e biologo (“Temo che non ci sarà più molta musica né molta pittura ma avremo in compenso una civiltà di uomini snelli, biondi e al limite dei pesi medi”) e rivalità di sapore antico (“George odia Papà… e non perché Papà gli abbia mai fatto qualcosa…”). 

II – Walpurgisnacht 

Viene sferrato l’attacco alle ipocrisie del matrimonio: perché gli ospiti si sono sposati? Una gravidanza isterica? Una questione di soldi? Una conoscenza che si protrae dall’infanzia?
Gli attori ballano, si raccontano (“Un bambino cattivo… che uccise la sua mamma e il padre fe’ morir”), poi giocano. Ma i giochi sono atroci: s’intitolano “Umiliare il Padrone di casa… Saltare addosso alla Padrona di Casa… Maltrattare gli Ospiti…”
Ma attenzione! “Si rimane pur sempre tra professori.”
Ed è tempo di una rivelazione: “Nostro figlio è morto e Martha non lo sa.” 

III – L’esorcismo 

In una pièce così crudele, quale può essere il coup de théâtre (“Appare una mano con un gran mazzo di bocche di leone”)?
Forse, la prospettiva di una tenue ricomposizione della guerra (“Martha, hai avuto la tua serata come la volevi… la tua notte, anzi, e adesso non puoi troncarla solo perché la tua sete di sangue si è placata”). 

Bruno Elpis 

http://www.i-libri.com/libri/chi-ha-paura-di-virginia-woolf/