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Le interviste di Bruno Elpis

Giuseppe Mallozzi e Gisella Calbrese, alias “I sogni di Carmilla”

i sogni di carmilla1. Da dove nasce l’idea di intitolare un’associazione culturale a “I sogni di Carmilla”?
Ci piaceva l’idea di un nome evocativo, che ispirasse quell’atmosfera onirica tipica delle persone creative, che vivono sognando ad occhi aperti, che prendono spunto da piccole cose per esprimere la loro interiorità. Carmilla – omonima del personaggio di Le Fanu, con la quale l’unica cosa in comune è il nome -  è una bambina, una ragazza, una donna, forse una maga o uno spirito, che sogna cose meravigliose, ma anche incubi, desideri, ma anche paure nascoste che di notte prendono vita. Carmilla è ognuno di noi e i suoi sogni sono anche i nostri.

 2. Quali sono gli obiettivi che l’associazione si propone? Con quali iniziative intendete perseguirli?
La nostra associazione è nata dalla passione che abbiamo per la letteratura. Entrambi laureati in materie umanistiche, appassionati di libri e cinema, abbiamo accarezzato l’idea, divenuta poi realtà, di dare spazio e voce a chi avesse l’esigenza e l’urgenza di dire qualcosa e di farlo in maniera creativa. Ci piace il pensiero di essere un po’ come dei talent-scout che scovano, in mezzo a tanta spazzatura, anime e storie profonde, interessanti, vibranti. I nostri concorsi letterari sono una vetrina per gli autori che vi partecipano, ma anche un modo per avere un confronto, spesso per la prima volta, riguardo alle proprie creazioni. E’ un’esperienza per maturare e per crescere nella scrittura e come “artisti” della penna, ma è un’esperienza arricchente anche per noi. Vogliamo diffondere la cultura in ambiti diversi, rivalutare e valorizzare questa componente così importante, ma anche così bistrattata dal mondo dei reality show fasulli e della notorietà fatta solo di apparenza e nessuna sostanza.

3. “Storie fantastiche”, l’ultima iniziativa editoriale, ha avuto un notevole successo quanto ad adesioni e interesse. Da dove nasce “tanta voglia di lei” (ove “lei” sta per “letteratura fantastica”)?
Questa è una bella domanda, ma possiamo fare solo delle ipotesi. Non ci aspettavamo una risposta così ampia e generosa sul tema del fantastico e la spiegazione non è nemmeno così banale, come si potrebbe pensare. In questi ultimi anni libri, cinema e tv ci hanno letteralmente invaso con le loro storie fuori dall’ordinario, spesso di stampo “vampiresco” (vedi Twilight che ha dato l’input a un nuovo filone del genere Fantasy). In realtà, tra tutti i racconti di storie fantastiche pervenuti, solo due erano di questo tipo. Ciò è indicativo del fatto che probabilmente non è la moda di questi ultimi anni verso questo filone ad aver condizionato l’adesione al nostro concorso, quanto forse la voglia di evadere dal difficilissimo momento storico che stiamo vivendo. Abbiamo riscontrato un enorme bisogno di uscire dai binari del consueto, di esplorare spazi diversi e più ampi, dove la verosimiglianza lascia il posto alla possibilità, al “perché no?”. E’ come se nel Fantasy gli autori si sentano più liberi di sperimentare e probabilmente, di conoscere meglio se stessi.

4. Qual è stato il livello dei testi pervenuti?
Nel complesso possiamo dire che il livello generale è stato buono. Tralasciando una piccolissima minoranza di “vaneggiamenti letterari”, come li definiamo tra di noi, alcuni racconti ci hanno davvero stupito, non solo per l’originalità della storia, ma anche per la bravura nello stile. Veramente notevoli.

5. Qual è il tema o il filone fantasy più gettonato?
A dire il vero i filoni presentati sono stati parecchi. Abbiamo riscontrato qualche tentativo minore nell’ambito della fantascienza, dove però l’intento non è stato raggiunto. Abbiamo ricevuto anche qualcosa che sfociava nell’horror, ma il risultato è stato il medesimo. Alcune storie erano tipicamente di ambientazione fantasy e un paio sono state scelte per l’antologia. Tuttavia, l’ambito più sviluppato è stato quello del soprannaturale, di quel tipo di storie disegnate col profilo del mistero, molto aderenti alla realtà, ma che poi aprono una porta diversa, che supera quel confine e si tuffa nell’immaginario.

6. Come avviene la selezione delle opere?
Tutte le opere vengono lette da uno staff qualificato, ma la decisione finale viene presa da entrambi, poiché ci confrontiamo su stili differenti. Entrambi fungiamo anche da editor, correggendo non solo gli inevitabili errori di ortografia, ma anche quelli di forma e di sintassi. Se una storia è molto originale, ma scritta con delle imperfezioni, interveniamo su quelle per salvare il racconto e poterlo pubblicare. E’ requisito essenziale per noi che l’italiano sia perfetto, in ogni sfumatura, dal dialogato ai modi di dire. Se in redazione arrivano racconti con spunti interessanti, ma scritti male, è inevitabile la loro esclusione. Altra condizione essenziale è la qualità. Ci teniamo a sottolineare che non pubblichiamo tutto quello che ci arriva, ma facciamo una cernita scrupolosa, valutando tutti i vari aspetti.

7. Questa è la terza raccolta realizzata da “I sogni di Carmilla”: la prima si intitola “Italian noir”.
Italian Noir è stato il nostro primo progetto ed ha ottenuto davvero un buon successo di vendite. Siamo orgogliosi di quell’antologia, per l’originalità delle sue storie, il loro sviluppo e la loro qualità. Il noir ha affascinato i nostri autori, abbiamo potuto appurare che ci sono molti talenti ancora sconosciuti in questo genere e siamo stati felici e grati di averli scoperti per primi. E’ andata talmente bene che abbiamo deciso di proporre la seconda edizione e ci aspettiamo grandi cose dai nostri scrittori, vecchie e affezionate conoscenze, così come da nuove penne. Speriamo che saranno in molti.

8. A “Italian noir” sono seguiti i “Bonsai di Carmilla” …
I Bonsai di Carmilla erano una sfida, ne eravamo consapevoli, ma abbiamo voluto provarci ugualmente. E’ davvero difficile scrivere una storia originale e appassionante in poche battute e, sebbene il risultato sia stato comunque apprezzato, noi non siamo stati pienamente soddisfatti. Considerando anche l’alto livello qualitativo di Italian Noir, speravamo che la novella corta  producesse spunti interessanti, ma probabilmente dare un “limite fisico” alla creatività ha messo un pochino in difficoltà i nostri autori. Ce ne siamo accorti nella fase della prima lettura di tutti i bonsai partecipanti e per il momento non prevediamo una seconda edizione di quel tipo … forse sceglieremo un tema preciso. Siamo in fase di valutazione.

9. consigli vi sentite di fornire a chi partecipa a uno dei vostri concorsi?
Se si è alla prima esperienza, sarebbe consigliabile scrivere su ciò che si conosce meglio, per essere più credibili. Ciò che rende una storia qualunque una bella storia, che valga la pena di essere letta, è l’originalità. Può riguardare l’argomento o anche il modo in cui viene trattata o infine lo stile. Tuttavia, l’unico vero consiglio che ci sentiamo di dare ai nostri autori è quello di essere sempre se stessi, perché l’autenticità dello scrittore è qualcosa di impalpabile ma di concreto, che si profila tra le sue parole e arriva nel cuore del lettore. È questa specie di magia la vera anima del racconto, che si lega a doppio filo con quella di chi legge.

10. Adesso un cenno ai progetti futuri …
Come già anticipato, a breve uscirà il bando per la seconda edizione di Italian Noir. Stavolta vogliamo essere più brevi e riuscire a pubblicare l’antologia per Natale, lasciando agli autori una maggiore libertà per quanto riguarda la lunghezza delle storie. Considerando l’enorme adesione a Storie Fantastiche, stiamo accarezzando l’idea di una seconda edizione, ma vogliamo prima vedere come sarà il gradimento del pubblico. Stiamo inoltre valutando l’idea di proporre antologie a tema (non a genere), ma per il momento non vogliamo svelare di più, per non rovinare la sorpresa!

Ringrazio Gisella Calabrese e Giuseppe Mallozzi e rimando i lettori e i simpatizzanti al sito de “I sogni di Carmilla”, oltre che alla lettura di “Storie fantastiche”, alla quale vi dà appuntamento ...

… Bruno Elpis