Le interviste di Bruno Elpis
Cinque domande a Barbara Baraldi
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- Scritto da Bruno Elpis
Dopo aver commentato il suo ultimo romanzo "Un sogno lungo un'estate", abbiamo posto alcune domande alla simpatica autrice.
1) Allora Barbara, come sei riuscita a descrivere così bene – nell’intimità prima ancora che nell’habitus – una adolescente?
B.B. - Ogni volta che mi accingo a scrivere un romanzo cerco di entrare nella mente dei protagonisti. E mi decido a scrivere le loro storie solo quando li sento respirare dentro di me. Credo che loro esistano, da qualche parte, e lo scrittore sia un medium in grado di trasportare i loro pensieri nel mondo reale, tramite le parole.
2) Nel romanzo si percepisce la tua “doppia” anima: quella della scrittrice di libri per la gioventù e quella di autrice noir con il gusto per la tensione. Come convivono queste due “tendenze”? O forse dobbiamo parlare di “essenze”?
B.B. - Forse deriva tutto dai miei esordi come narratrice, quando ero adolescente e facevo da babysitter ai miei fratelli più piccoli. Raccontavo loro storie per tenerli buoni, quindi era naturale cedere alla tentazione del brivido. Raccontavo loro storie a volte romantiche, a volte spaventose, proprio come le fiabe.
3) In futuro, vedremo ancora Matilde in azione o “Un sogno lungo un’estate” è un capitolo chiuso?
B.B. - Ho già raccontato la storia di Matilde. La sua è una storia tutt’altro che chiusa: semplicemente, vive all’interno di Un sogno lungo un’estate. Vive nella mente di ogni lettrice e ogni lettore che si lascia trasportare dalla sua vicenda e la rende un po’ sua.
4) Sul tuo sito ho letto che vivi di scrittura. Qual è il tuo antidoto affinché la passione prevalga sempre sul lavoro e sul “mestiere”?
B.B. - Cerco di evitare i compromessi. Se non sono convinta di un’idea o se i personaggi non mi entusiasmano, diciamo se non mi vengono metaforicamente a “tirare per i piedi la notte”, allora non se ne parla. Ho un grande rispetto per i lettori, ma soprattutto scrivo storie che mi piacerebbe leggere.
5) La tua produzione letteraria è già notevole. Hai qualche preferenza tra le tue creature? Se dovessi consigliare, a qualcuno che desidera leggerti, da quale opera iniziare, gli suggeriresti …
B.B. - Suggerirei Un sogno lungo un’estate perché ci ho messo molto del mio mondo, del luogo in cui abito e che ormai è irriconoscibile, deturpato com’è dal terremoto. Ci sono i racconti di mia nonna, le tradizioni della mia zona e le mie passioni per il mistero e il racconto di formazione. Chi dovesse apprezzare di più l’aspetto noir del romanzo potrebbe poi leggere La bambola dagli occhi di cristallo o Lullaby, chi preferisce il romanzo di formazione intriso di elementi fantastici Scarlett e Il bacio del demone.
Ringrazio Barbara Baraldi e rinvio i lettori a un ulteriore appuntamento, nel quale cercheremo di accostarci all’anima “noir” dell’autrice.
Grazie a te e a tutti i lettori che hanno avuto voglia di leggere fino in fondo. Un abbraccio collettivo!