Il divoratore di spettri
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- Categoria: H.P. Lovecraft
- Scritto da Bruno Elpis
“The ghost-eater” è una delle quattro “revisioni” che H.P. Lovecraft riservò ad altrettanti racconti di Clifford M. Eddy, l’aspirante scrittore di Providence nel quale ci siamo già imbattuti commentando “Ceneri”.
Il protagonista di questa storia deve recarsi a Glendale, nel Maine, e decide di raggiungere la destinazione passando attraverso la foresta.
La scelta si rivela infelice e sciagurata, perché fa vivere al malcapitato viandante un’esperienza soprannaturale e straordinaria. Sorpreso da un nubifragio, il viaggiatore trova rifugio in una casetta, ove aleggia “un odore pungente … quasi animalesco”. Chi lo ospita si rivela ben presto una creatura strana, dal passato sospetto e dal presente ancor più sconcertante.
Quanto al presente, l’ospite si manifesta con un aspetto inquietante e animalesco: “Nella stanza buia i suoi occhi brillavano come se fossero fosforescenti”.
La dimestichezza con l’oscurità fa di lui una creatura notturna: “Mi accorsi che si muoveva con la sicurezza di un gufo, a dispetto del buio”.
Quanto al passato, la vicenda si innesta sulla leggenda di Vasili Oukranikov: “Si mormorava fosse un adoratore del diavolo … un lupo mannaro e un divoratore di uomini”.
Ovvio che, in un caso come questo, vien da chiedersi se il malcapitato uscirà indenne dal ricovero che ha creduto di assicurarsi …
Bruno Elpis