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La scatola dei bottoni di Gwendy di Stephen King e Richard Ghizmar (qlibri)

coverQuel concetto meravigliosamente spietato 

22/8/1974, è il giorno di un incontro inquietante per l’adolescente Gwendy (“Come fanno i pedofili più furbi, presume lei. Entra nella mia tana, disse il ragno alla mosca”) con un misterioso signore dal cappello nero (“Qualcuno si è burlato di te per il tuo peso, il tuo fisico o entrambi…”), che ben conosce il problema principale della ragazza (“Un compagno di scuola, Frankie Stone, ha cominciato a chiamarmi Goodyear. Come il… dirigibile”). 

Il regalo è una scatola (“I piccoli bottoni sopra, sei in gruppi di due e uno alle estremità. Otto in totale”), che sembra magica (“Tutto quello che esce da qui è tuo, i cioccolatini e le monete, perché la scatola ti appartiene”) e per questo va custodita in gran segreto (“I segreti rappresentano un problema, forse il maggiore di tutti. Sono un peso per la mente e occupano spazio nel mondo reale”). 

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Mr. Mercedes di Stephen King (qlibri)

coverHorror sta per “orrendo”? 

Mr. Mercedes di Stephen King ha suscitato la mia perplessità (in alcuni punti tinta di sdegno) nei confronti di un autore tanto acclamato. 

Un pazzo scaraventa una Mercedes sulla folla che – in piena crisi economica – si assembra in cerca di lavoro al City Center. Il sangue di ignari malcapitati scorre abbondante e gli inquirenti non possono che constatare le modalità assurde con le quali lo stragista ha realizzato il proprio scellerato intento: “L’assassino… si era tolto la maschera, l’aveva imbevuta di candeggina ed era sceso dall’auto, infilandosi guanti e retina dei capelli probabilmente sotto il giubbotto.

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Dottor Morte e Doctor Sleep di Stephen King

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Il sequel di Shining, così atteso dai lettori affezionati a Stephen King, fornisce molti spunti di commento.
Si potrebbe parlare delle insidie insite nella produzione del remake di un’opera così applaudita, del risultato per certi versi grottesco e forzato conseguito dal Re in questo romanzo o della paradossale insostenibilità del paranormal horror. 

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Doctor Sleep di Stephen King (Milano Nera)

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Affrontare il remake di un grande successo è impresa sempre ardua, in ogni caso minata da un sospetto strutturale: se un’opera prima gode infatti del vantaggio di essere nata spontaneamente (e da questa circostanza l’opera trae autenticità e vitalità), un sequel generalmente viene concepito a tavolino e, come tale, rischia di essere una forzatura.
A questo effetto non sfugge, a parer mio, neppure “Doctor Sleep”, il romanzo con il quale Stephen King si assume l’improbo onere di dare un seguito a Shining, il best seller il cui successo è stato amplificato dall’efficace trasposizione cinematografica di Kubrick e dall’interpretazione spiritata di Jack Nicholson. 

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