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Le recensioni di Bruno Elpis

Un’idea di felicità di Luis Sepulveda e Carlo Petrini (qlibri)

coverUn idea di felicità” è un interessante saggio e si articola in tre parti. 

PARTE PRIMA - Conversazione tra Carlo Petrini e Luis Sepulveda 

I due autori dialogano, prendendo spunto dall’ultima opera di Sepulveda (“In diversi contesti etnici la lumaca è un simbolo di equilibrio”) e abbozzano le idee (“Io penso che il diritto al piacere sia un diritto universale di tutta l’umanità, non solo della parte ricca”) che poi ciascuno svilupperà nelle due parti successive.
Luis Sepulveda e Carlo Petrini argomentano in armonia (“Ci unisce… un sentimento di comunanza ideale: tu sei stato, e sei, un sincero combattente per la democrazia, per i diritti civili”), con uno sguardo privilegiato al Sud America, alle illusioni politiche (“L’attuale presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, uno dei comandanti della rivoluzione sandinista, ora ha un patrimonio personale di milioni di dollari e ville all’estero”) e sempre criticando “il culto della velocità”. 

 

PARTE SECONDA – Sette idee di futuro e il racconto di un’isola felice (Sepulveda) 

Sepulveda riprende il tema della lentezza (“Credo che l’idea della ricerca della felicità attraverso la lentezza percorra tutta la mia opera”) e ripropone valori (“In tutte le vecchie culture, il momento sublime della vita è sempre stato questo, intorno al fuoco, insieme”) che traggono forza dal suo attivismo politico ed ecologista. Confida alcune interessanti curiosità sulla genesi delle sue opere e delinea un modello di felicità che trova la propria ambientazione nella Patagonia cilena (“L’estate australe è breve e imprevedibile, e il suo corso sembra determinato dal volo precoce o tardivo delle otarde e dei maestosi cigni dal collo nero…”). Lì ha avuto luogo la barbarie dell’allevamento dei salmoni (“molta ricchezza che ingrassa le macrocifre della crescita, le fortune delle imprese multinazionali… amministratori corrotti… ma alle popolazioni dei luoghi … ha portato solo povertà, discredito…”), lì permane tuttavia “un certo tipo di vita segnato dall’orgoglio legittimo di chi affronta situazioni estreme”, lì vive la “gente che resiste nel Sud del mondo… che realizza una piccola idea di felicità”. 

PARTE TERZA – Sette idee di futuro (Petrini) 

Anche Carlo Petrini, presidente di Slow Food, cerca di “definire la felicità distillata nella sua essenza come un momento, un lampo di maggiore o minore intensità, che arriva e poi, purtroppo, passa”. Lo fa a partire dalla sua realtà (“La gastronomia … è una serie di relazioni, proprio come la felicità”), senza “chiudersi in una prospettiva edonistica e ristretta” e contrastando “un’idea puramente elitaria del cibo… l’arte e la scienza gastronomica vengono trasformate in un vuoto spettacolo, come accade … in televisione”: per una “cucina anti-spreco”, che fonda la cultura del biologico e della solidarietà. 

L’opera riveste un interesse specifico per chi apprezza Sepulveda e rappresenta un modo concreto di approcciare i grossi problemi (di sopravvivenza) del nostro pianeta e dei suoi – spesso infelici - abitanti. 

Bruno Elpis 

http://www.qlibri.it/recensioni/racconti-narrativa-straniera/discussions/review/id:43175/