Le recensioni di Bruno Elpis
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Genesi di una favola
Luis Sepulveda rivela la genesi de “La gabbianella e il gatto” in “Un’idea di felicità”, un saggio scritto dallo stesso scrittore cileno con Carlo Petrini.
“Andai alla biblioteca pubblica per prendere i libri che i miei figli dovevano leggere per quel trimestre… erano libri per piccoli idioti… non contenevano alcun valore…”
La reazione di Sepulveda è orgogliosa: “Voglio scrivere qualcosa per condividere con i piccoli lettori, con questa umanità di pochi anni, i valori che sono importanti per me… Così è nata la mia prima favola, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, che è diventata una sorta di libro generazionale…”
L’obiettivo dichiarato dell’opera: “Una storia scritta per raccontare valori, tra cui il dovere che abbiamo tutti, di proteggere chi è più debole di noi… E un altro valore fondamentale, ovvero il rispetto verso chi è diverso, la capacità di vivere gioiosamente la diversità della vita e del mondo, senza averne paura.”
La storia della gabbiana morente, perché contaminata da una macchia di petrolio, che affida al gatto Zorba il compito di covare il suo uovo e quello ancor più improbo di insegnare a volare al pulcino, è ampiamente nota anche grazie alla trasposizione cinematografica in cartoon.
Dopo la rilettura della favola, ho compiuto quest’operazione: ho spigolato tra le notizie di cronaca di un quotidiano on line e ho individuato i seguenti titoli (si riferiscono al 3/7/2014, giorno in cui ho scritto questo commento):
1) California: figlio undicenne autistico viveva in gabbia, arrestati i genitori.
2) Meriam: «Ho partorito in catene». La figlia forse non potrà camminare.
3) Una app per scoprire la Milano «gay friendly»: l’applicazione, ideata da quattro startupper, si potrà scaricare dal sito del Comune.
Se l’opera di Sepulveda è giunta alla “sessantatreesima ristampa”, ci sarà un motivo, vero?
Bruno Elpis
“Zorba rimase sul balcone, accanto all’uovo e alla gabbiana morta… Si sentiva ridicolo… Pensava a quando lo avrebbero preso in giro i due gatti rissosi se per caso l’avessero visto. Ma una promessa è una promessa, e così… si addormentò con l’uovo bianco a macchioline azzurre ben stretto contro il suo ventre nero.”