Le recensioni di Bruno Elpis
Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Ipse dixit
Zarathustra scende dalla montagna al mercato per portare l'insegnamento all'umanità: ne derivano viaggi fittizi e predicazione.
Zarathustra è l'antico profeta (noto anche come Zoroastro), fondatore del monoteismo persiano e teorico della contrapposizione manichea di bene e male.
Zarathustra con Nietzsche si rinnova e - mantenendo caratteristiche e vocazione di profeta - diviene fondatore di religione, ossia colui che al mondo predica la trasmutazione dei valori.
In quest’opera ritroviamo tutti i temi di Nietzsche: l'eterno ritorno, la morte di Dio (“E' già da molto tempo che gli antichi dei finirono: e , invero , ebbero una buona e lieta fine da dei! Essi non trovarono la morte nel crepuscolo, questa è la menzogna che si dice”), la volontà di potenza (“Fate pure ciò che volete , ma siate prima di tutto di quelli che sanno volere”), la dottrina del superuomo (“L'uomo è una fune tesa tra il bruto e il superuomo; una fune sopra l'abisso. Un pericoloso andare di là, un pericoloso essere in cammino, un pericoloso guardare indietro, un pericoloso rabbrividire e arrestarsi. Ciò che è grande nell'uomo è d'essere un ponte e non uno scopo: ciò che si può amare nell'uomo è il suo essere un passaggio e un tramonto”) come superamento di sé (“Io vi insegno il superuomo. L' uomo è qualcosa che deve essere superato”) e delle aspirazioni mediocri.
Lo stile è criptico (“Mille sentieri vi sono non ancora percorsi, mille salvezze e isole nascoste della vita. Inesaurito e non scoperto è ancora l'uomo e la terra dell'uomo”), carismatico (“Chi volesse imparare a volare, deve prima imparare a camminare, e andare e saltellare. Il volo non si impara a volo”), simbolico (“La mia più cara cattiveria e arte è che il mio silenzio abbia imparato a non tradirsi nel tacere”) e interpreta il delirio visionario e oracolare del profeta.
L’atmosfera è ieratica (“Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante”), misteriosa (“Ogni anima ha un suo mondo; per ogni anima ogni altra anima è un mondo fuori dal mondo”), rarefatta (“Il vostro amore per la vita sia amore per la vostra speranza più alta: e la vostra speranza più alta sia il più alto pensiero della vita!”).
La teorizzazione è aforismatica (“Dove non si può amare, bisogna passare oltre”), spesso ermetica, in ogni caso mai immediata.
Un testo da affrontare con preparazione filosofica (salvo decidere di abbandonarsi al fascino degli aforismi) e con la consapevolezza delle distorsioni storiche e delle strumentalizzazioni che gli sono state proditoriamente inflitte.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/scienze-umane/discussions/review/id:38447/