Le recensioni di Bruno Elpis
Ti prego lasciati odiare di Anna Premoli: Premio Bancarella 2013 (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Cariche dello stesso segno si respingono
Ian St John (“un uomo oggettivamente, fastidiosamente bello … i giornali scandalistici scrivono spesso di lui: un nobile, un futuro duca, l’erede principale di un impero …”) e Jennifer sono colleghi in una banca d’affari: lui economista, lei avvocato fiscalista.
In passato si sono scontrati per ambizione. Jennifer ha addirittura rotto il naso a Ian in un eccesso d’ira.
Si odiano, si detestano: ogni occasione è buona per litigare, rimbeccarsi, sprigionare astio.
Origine di tanta repulsione, verosimilmente, è un principio dell’elettromagnetismo: le cariche dello stesso segno si respingono; perché entrambi gli antagonisti sono testardi, volitivi, intelligenti, affascinanti, carismatici.
Poi un bel giorno sono costretti a lavorare insieme, per propiziare gli affari di un riccastro (“Beverly … ha preteso di avere anche Ian perché quello che vuole è avere un futuro duca come genero”).
Inevitabile che dall’occasione di lavoro ‘gomito a gomito’ scocchino le scintille che fanno due pietre focaie quando cozzano l’una contro l’altra. Poi però, tra mille scintille, stringono un patto: lei fingerà di essere la sua fidanzata per tenergli alla larga un codazzo di ragazze disposte a tutto (“Le altre sono portate a credere che se ti frequento, allora deve essere per forza una cosa seria”), lui le lascerà campo libero in azienda (“E in cambio tu girilontano dai miei progetti e su Beverly mi lasci carta bianca”).
Poli opposti si attraggono
Ma l’elementare principio dell’elettromagnetismo sopra ricordato può anche essere letto in senso complementare: e allora diventa “poli opposti si attraggono”. Che poi, nel buon senso dei proverbi, assomiglia a “Chi disprezza, compra”. E, nell’eleganza dei detti classici, richiama “Odi et amo” dei poeti latini.
Ian e Jennifer sono poli opposti perché provengono da famiglie antitetiche (“Immagino che nella sua famiglia si saranno scelti le mogli più belle dell’intero Paese, con un notevole incremento … del tasso estetico generale, mentre nella mia è da generazioni che i partner si scelgono per il cervello tralasciando del tutto l’aspetto fisico”).
Nelle vene di Ian scorre il sangue blu della nobiltà e della tradizione che ha in un nonno despota il suo padre-padrone (“Il duca di Revington siede maestoso sul suo cavallo nero. Bellissimo, non c’è che dire, il suo aspetto incute timore quasi quanto il suo padrone”).
Le arterie di Jennifer trasportano il sangue rosso del progressismo, dell’informalità, dell’ambientalismo (“Il mio fratellone medico … lavora per Amnesty International .. e mia sorella Stacey … avvocato … offre patrocinio gratuito a chi non può permettersi un legame … io sono un avvocato fiscalista! Ai loro occhi aiuto i ricchi a diventare ancor più ricchi … sono quasi una sorta di satana in gonnella”).
Conclusione: “Veniamo da due famiglie totalmente diverse ma in qualche modo sentiamo lo stesso peso sulle spalle”.
La sintesi
Per il Premio Bancarella 2013 una sintesi finale che faccia tutti contenti, però, è possibile.
Grazie alla magia della favola più canonica: quella che prevede che – dopo tanto guerreggiare – la pace abbia lo straordinario sapore del trionfo, tanto più se il Principe (dall’occhio straordinariamente) Azzurro riesce a inginocchiarsi dinnanzi alla sua Cenerentola e paga pegno (un diamante di cinque carati!) di fedeltà eterna.
E vissero felici e contenti, verrebbe da concludere con la più banale delle formule narrative. Ed è proprio così, nel 2013 è ancora così: anche per i lettori, che finalmente possono incanalare tutte le loro pulsioni più elementari e basiche (la voglia di sogno, il desiderio di tenerezza, ecc.) in una storia romantica che riesce a far sorridere come la più bella e spensierata delle commedie americane.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-rosa-narrativa-italiana/discussions/review/id:35627/