Le recensioni di Bruno Elpis
Pochi inutili nascondigli di Giorgio Faletti (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Inutile nascondersi
Sette racconti, come i giorni di una settimana, per tastare l’abilità di Faletti nella narrativa breve.
1. Una gomma e una matita. Il commissario Valente indaga su un caso inverosimile: un assassino compie una mattanza senza lasciare indizio alcuno. I corpi delle vittime vengano cancellati, come fa la gomma con un segno di matita sulla pagina. Pare che la storia non sia granché originale, perché riprende l’idea di Duma Key di Stephen King. Un apologo sull’irrazionalità del male e dell’inconscio? L’orrore di fronte all’utilizzo perverso della fantasia?
2. L'ultimo venerdì della signora Kliemann. Sull’isola d’Elba, quattro amici al bar – come nella canzone di Gino Paoli – spettegolano alla stregua di comari al mercato.
Nell’imminenza dell’estate, l’isola si ripopola di turisti e stagionali come da cadenza annuale. Anche i tedeschi Kliemann hanno raggiunto l’isola per le consuete vacanze. Un po’ in anticipo rispetto al solito. Per di più la signora Greta sembra nascondere un segreto. Un affresco dell’isola, basato sul contrasto tra locali e turisti. Riprendendo un altro contrasto: quello tra ciò che sembra e ciò che è.
3. Graffiti. Il professor Marino insegna lettere in un liceo di Torino e, giorno dopo giorno, accresce il proprio odio sordo nei confronti del mondo. Un bel giorno incontra alla fermata del tram una ragazza con un cappotto rosso e i capelli biondi. La sua vita sembra destinata a cambiare. Una critica al mondo delle apparenze? La convinzione che spesso la mostruosità umana si nascondo sotto un atteggiamento mite?
4. Spugnole. Un vecchio e il suo cane ricevono la visita interessata di due speculatori, che vogliono acquistare la proprietà per costruire un villaggio residenziale. Il vecchio non vuole vendere e perfino il terreno si ribella al suo destino di vittima della speculazione edilizia. Reagendo in malo modo.
5. La ragazza che guardava l'acqua. Un mostro marino vive in segreto in un lago, proprio come Nessie a Lockness. Una ragazza sola e tormentata, avvicinandosi al lago, trasmette vibrazioni insolite al mostro. Come ne “La bella e la bestia” o in “King Kong”, il sentimento trascende la diversità. Un racconto costruito perché il lettore parteggi per chi, più che artefice di male, sembra vittima.
6. L'ospite d'onore. Un giornalista romano scopre per caso dove si è rifugiato Walter Celi, il più grande showman italiano, scomparso da alcuni anni dopo un episodio tragico: la morte in diretta di una soubrette. Lo scoop giornalistico è un’intervista in cui lo scomparso racconta di uno strano incontro.
7. Physique du role. Il regista Andrea Marchesini è sul set per realizzare un film sulla licantropia. Deve scegliere l’attore protagonista. Coincidenza fatale! L’orrore oggetto del film è lì vicino al set, nella vita reale.
I “pochi inutili nascondigli” sono quelli nei quali l’uomo vanamente cerca di ricacciare pensieri indicibili, pulsioni negative e malvagità. Sono inutili perché l’impulso al male rinasce ogni volta come le teste dell’Idra, sono inutili perché – a seconda dell’angolo di visuale – il carnefice può risultare vittima e viceversa. Le ambientazioni sono varie, alcune amene (il mar Egeo del primo racconto, l’isola d’Elba del secondo, l’Umbria e i Caraibi), altre metropolitane (Torino e Roma). La lettura è agevole, poco impegnativa. Può essere tranquillamente condotta anche in modo frammentario. Distraendosi. Sotto l’ombrellone, per intenderci.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-italiana/discussions/review/id:35601/