Le recensioni di Bruno Elpis
La casa stregata di H.P. Lovecraft (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
THE SHUNNED HOUSE
Dal racconto è stato tratto un film, nel 2003. “La casa stregata” o “La casa sfuggita” è antesignana di tutte “le case” che sono prosperate nella cinematografia horror.
Il racconto si apre con un omaggio al maestro Poe, al quale “sfuggì” questa costruzione che custodisce un mistero: “Ciò che non si poteva dubitare … era che un gran numero di persone … vi avesse perso la vita … dopo certi strani avvenimenti … la casa era rimasta deserta e nessuno aveva voluto affittarla.”
In passato, la famiglia Harris è stata afflitta dalla maledizione della casa: i suoi componenti sono periti, uno dopo l’altro, in modo misterioso e inspiegabile.
Le ricerche del narratore e dello zio Whipple, vecchio studioso chiamato come il nonno materno, consentono di risalire ai Roulet, ugonotti che lì si erano rifugiati nel XVII secolo e che annoveravano in famiglia un caso sospetto non ben identificato (licantropia? vampirismo? stregoneria?).
Per penetrare i misteri della stamberga (cos’è quel “disegno di una sagoma rannicchiata”?), nipote e zio si insediano nella casa, disposti a tutto pur di venirne a capo, in una notte durante la quale l’irrazionale esploderà e la casa farà un’altra vittima, allungando mestamente la serie dei lutti.
ORRORE A RED HOOK
“The horror at Red Hook” ha per protagonista Malone, figura romantica di poliziotto che combatte la sua guerra contro una ‘gang’ terribile insediata a Red Hook. In una New York da incubo, metropoli che suscita disgusto e disprezzo, brulicante di stranieri che rappresentano il male e la degenerazione.
Il luogo è da brivido: “Red Hook è un labirinto di squallore e immigrazione nei pressi del vecchio fronte del porto”.
Ma l’aspetto più sconvolgente è soprattutto la genìa di chi lo frequenta: “un groviglio inestricabile, un enigma: siriani, spagnoli, italiani e negri vivono gli uni sugli altri … una babele di rumori e di sporcizia …”
Sembrano dediti a pratiche blasfeme e a riti misteriosi tra una chiesa sconsacrata e le catacombe.
Il racconto contiene tutti gli elementi tipici dell’orrore metropolitano, che si dirama in cunicoli sotterranei nelle forme rivelate da libri magici e incisioni, viene interpretato da creature deformi e ibride, alimenta rituali di peccato e crudeltà, ha manifestazione “in superficie” negli immigrati clandestini che scatenano una xenofobia irrazionale.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-straniera/discussions/review/id:34697/