Le recensioni di Bruno Elpis
La seconda mezzanotte di Antoni Scurati (Malgradopoi)
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- Scritto da Bruno Elpis
"La seconda mezzanotte” di Antonio Scurati è un romanzo piuttosto impegnativo, perché implica un investimento psicologico su questioni di vitale importanza relativamente al futuro dell’uomo.
Il testo rappresenta, per ammissione finale dell’autore, una distopia. Cioè il contrario di un’utopia.
Nelle distopie (la più famosa delle quali è, forse, “1984” di George Orwell) si proietta nel futuro una perniciosa tendenza in atto nel presente. Si immagina così uno scenario ‘distruttivo’ o catastrofico, che costituisce l’oggetto del racconto.
Il romanzo di Scurati è una distopia sia sul piano ecologico, sia sul piano socio-politico. In questo commento mi occuperò di questa seconda valenza (quella socio-politica).
La vicenda si svolge a Venezia (“Nova Venezia”) nel 2092. Vent’anni prima, nel 2072, il mondo è stato sconvolto da una grande onda, che ha riversato la sua potenza distruttiva sulla terra, mutandone la fisionomia e l’equilibrio ecologico.
Nel frattempo, la Cina – non è difficile immaginarlo! – si è impadronita del resto del pianeta, organizzando ogni luogo conquistato secondo una bieca logica imperialista di sfruttamento indiscriminato e di dominio assoluto.
Venezia è stata trasformata in una città-giocattolo, ove i turisti accorrono per soddisfare, in modo deteriore e parossistico, ogni desiderio di divertimento ... La seconda mezzanotte di Antonio Scurati