Le recensioni di Bruno Elpis
Un ragazzo normale di Lorenzo Marone (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Un ragazzo normaledi Lorenzo Marone è Mimì Russo, dodicenne napoletano originale e volitivo, figlio di portiere, animato dalla curiosità per tutto ciò che lo circonda. Un adolescente normale sì, ma speciale.
Un ragazzo normaledi Lorenzo Marone è anche Giancarlo Siani, ventiseienne giornalista (“Giancarlo è uno che non ha paura. Dovreste essere fieri di lui. Il mondo ha bisogno di eroi”) trucidato nel settembre del 1985 dalla camorra (“C’è bisogno di eroi, è vero, purché non abitino nel nostro palazzo”). Un giovane normale sì, ma speciale.
Cosa rende questi due esseri umani normali e speciali al tempo stesso?
L’autenticità.
La ricerca.
L’autenticità della loro ricerca.
Grazie al potere dell’immaginazione romanzesca, si realizza tra i due ragazzi normali, così speciali al tempo stesso, un’intersezione esistenziale breve – dura una sola stagione! – ma intensa e simbiotica.
Corre l’anno 1985 e il romanzo di Lorenzo Marone ha il potere di riesumare un’epoca con i suoi chiaroscuri e con il fascino diffuso sulla narrazione dalla nostalgia retrospettiva.
Sono anni nei quali fioriscono le videoteche (“La chiave per il paradiso”), anni che come colonna sonora hanno le canzoni di Vasco Rossi.
I personaggi della storia spesso assomigliano ai cantanti del momento: la sorella di Mimì sembra Cindy Lauper, il suo fidanzato assomiglia al Fonzie di Happy Days, il ragazzo del quale si innamora Viola (“È la figlia del signor Iacobelli, il pilota d’aerei al settimo piano…”) ricorda Nick Kamen (“Avevo visto Viola tornare a casa con un ragazzo più grande, uno con il ciuffo alla Nick Kamen… meravigliandomi che esistesse qualcuno sulla terra in grado di strappare un sorriso a quella musa triste e bellissima. Non avevo speranze contro di lui, era troppo più di me”).
Il mondo di Mimì è popolato di persone – i genitori, i nonni, la sorella, gli amici Sasà, Fabio e Viola, il clochard Mathias e Giancarlo Siani – e di animali: il gatto Bagheera, il cane Beethoven, la tartaruga Morla, il pesce Red. Il mondo di Mimì trabocca anche di libri. E di incontri nell’appartamento degli Scognamiglio, affidato al portiere durante le lunghe assenze dei proprietari.
Mimì cova sogni (“Il mio piano per diventare amico di un eroe si stava rivelando vincente”), vagheggia poteri speciali (la telepatia: “Nessuna diavoleria, niente forza fisica, solo capacità di controllo e concentrazione, volontà e fermezza. Tutte cose in cui eccellevo”), coltiva il primo amore, concepisce il progetto di diventare scrittore, scrive il suo primo romanzo…
Con dolcezza trasognata e realismo frastagliato in dialoghi napoletani, in sovraimpressione sul murale dedicato a Siani e sottotitolato dalle frasi sui muri, Lorenzo Marone compone un inno alle speranze dell’adolescenza e della gioventù per consacrare la forza della ricerca, della cultura, del coraggio che non demorde di fronte alle lusinghe dell’inerzia, che non arretra di fronte alla paura. La modalità narrativa - Mimì adulto visita l'appartamento di Scognamiglio con l'agente immobiliare che si occupa della vendita - è il ricordo e ciò diffonde la poesia della memoria sulla prosa del romanzo.
È un libro per chi vuole difendere un ideale.
È una storia per chi crede che i sogni si debbano realizzare.
È una testimonianza contro le ingiustizie della vita.
Da leggere!
Bruno Elpis