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Le interviste di Bruno Elpis

Intervista a editori ed autori di "Pirati!", Limana Umanita Edizioni

Antologia di racconti

Questa volta propongo un’intervista collettiva ad autori (in sequenza secondo l’ordine di apparizione nell’antologia) ed editori di “Pirati”, la raccolta di racconti edita da Limana Umanita Edizioni in collaborazione con l’agenzia di consulenza letteraria Scriptorama, della quale mi sono già occupato in un precedente articolo. Le prime domande sono rivolte proprio agli editori...

1.    Luca Pantanetti, administrator del sito www.limanaumanita.com , è stato difficile organizzare e poi gestire una ciurma di pirati? Luca, siete pronti a salpare per i sette mari … anzi per il “Mare Nostrum”?

Ciao Bruno, e grazie per questa opportunità. Non definirei difficile il lavoro di gestione del concorso, anche se di certo è stato molto impegnativo. Ma ci eravamo già “fatti le ossa” con il precedente “I mondi del fantasy”, e avevamo un'idea di quello che potevamo aspettarci. La risposta è stata ottima, e il forum dedicato al premio è diventato in breve tempo molto animato. Nonostante il tema, devo ammettere che questa ciurma è stata assai disciplinata. Ora siamo già al timone e abbiamo spiegato le vele: presentazione ufficiale dell'antologia sabato 21 aprile alla fiera Este in gioco; e questa sarà solo la prima tappa. Con la collaborazione degli autori stiamo organizzando nuovi appuntamenti nelle Marche, a San Marino, a Torino, e forse sbarcheremo anche in Sardegna (ma eviteremo scorrerie alle ville della costa). Ovviamente non mancheremo di tirare bordate anche al prossimo Lucca Comics&Games, a novembre.

2.    Alessio Cisbani è l’artista che ha realizzato l’affascinante copertina dell’antologia. Io ritengo che la cover sia fondamentale, costituendo il primo impatto dell’opera nei confronti di chi vi si accosta. Da cosa hai tratto l’ispirazione? Cosa ti guida quando decidi di realizzare un soggetto?

Volevo sintetizzare quanto più possibile gli stereotipi "pirateschi", mettendoli insieme  in un'immagine che però non fosse scontata. Così ho pensato all'immancabile bandiera, al vascello e al mare. Doveva essere inoltre una copertina di impatto, che spiccasse nelle vetrine delle librerie, e per questo ho optato per un mare vermiglio che ben contrasta con la jolly roger nera. Quando realizzo un soggetto per una copertina penso a quali elementi dovrò dare risalto. Per “Pirati!” è stato abbastanza facile dato che l'idea di pirateria è legata strettamente agli elementi che ho usato. Diverso è stato invece per la copertina de “I Mondi del Fantasy”; essendo troppi gli elementi che connotano questo genere, ho optato per qualcosa di essenziale che rappresentasse un po' la sintesi estrema del concetto di fantasy: ed ecco qua il logo del dragone.

 3.    Cominciamo con le domande agli autori. Luca Romanello, che effetto ti fa “aprire le danze” con il tuo “San Juan”? A quale santo ti raccomandi?

 È una bella responsabilità, evitare di mal disporre il lettore nei confronti dei propri compagni! Sono molto contento, a dirla tutta, spero che la mia storia un po' particolare possa piacere. Nessun santo, al massimo mi coccolo una bottiglia di rum per farmi coraggio!

4.    Gloria Scaioli, possiamo dare qualche indizio ai lettori circa il commercio che si cela dietro ai “Venti talenti”? Tra i tuoi lettori annoveri anche i tuoi studenti?

Si tratta di pirati, no? Quindi il loro commercio è, come dire, mirato a scardinare il meccanismo spesa-guadagno a netto favore di quest'ultimo. Però non è mica detto che si facciano sempre bene i conti: i libri di storia sono pieni di esempi di cattive valutazioni. Ma dubito che Pillya e gli altri sapessero leggere. Gli studenti? Per ora sono solo una supplente, ne riparliamo fra qualche anno, quando il mio potere sul registro sarà più... incisivo.

5.    Marco Filipazzi, il tuo racconto “L’impiccato” inizia al “De Sade”. Sembra un postaccio … Vogliamo rassicurare i lettori?

 È un postaccio come qualsiasi altro porto da cui salpano ciurme di pirati. Volevo che sin da subito il lettore si sentisse spiazzato e capisse di non trovarsi davanti al solito racconto piratesco, così ho immaginato la location più lontana possibile dallo stereotipo e un locale per sado-masochisti in un futuro non molto lontano mi è sembrato il posto giusto.

6.    Valeria Rossini, con un’abile mossa, sembra spostare la narrazione dalle “navi di mare” alle “navi del deserto”. Come nasce questo racconto?

Il motivo è semplice: nei primi racconti che comparivano sul forum di Limana, gli autori trattavano di mare e filibustieri. Così, poco avvezza alla letteratura fantasy e da grande lettrice della mitica "Isola del Tesoro" di Stevenson (da bambina volevo mollare le elementari e sposarmi con Long John Silver e il suo pappagallo), ho pensato a come un'ambientazione dove l'acqua non c'entrasse affatto potesse essere un'idea carina. Poi ho scoperto che esiste un certo "Dune", ma questa è un'altra storia… Comunque, le mie "navi del deserto" sono proprio delle "navi" NEL deserto e DEL deserto. Forse come trovata non è particolarmente originale, tuttavia inizialmente l'idea era quella di un gruppo di motociclisti fuorilegge, se solo la mia mente molto pratica non avesse iniziato a chiedersi come potessero trovare benzina nel bel mezzo del nulla.

7.    Domenico De Stefano, il titolo “Ulysse” allude, oltre che all’eroe omerico, a un’auto. Con un incidente d’auto si apre il tuo racconto …

E continua come un’odissea. È una ricerca della verità. Se vuoi è una climax esistenziale, un trovarsi cercando l’ignoto, una devoluzione dal materiale all’immateriale, un viaggio lucidamente allucinato o più semplicemente una caccia tra un corsaro e dei pirati.

8.    Maurizio Vicedomini, il protagonista di “Trappola” è “Nero”. Nero come il corsaro di salgariana memoria o … che altro?

Il nome del capitano - sebbene possa sembrare banale - ha richiesto un certo periodo di ragionamento. "Nero" significa cose diverse per ogni gruppo di personaggi e per il lettore. È il richiamo salgariano per la ciurma di pirati, pensato adatto alla situazione, è nome che incute terrore per i mercanti e... è indice del carattere del capitano per il lettore. Percependo il riferimento al Corsaro Nero, il lettore potrà capire subito che il 'nostro' capitano non è un rigido bucaniere, ma un personaggio aperto allo spirito e al sarcasmo.

9.    Fabrizio Cadili è con Marina Lo Castro autore di “Un accordo è un accordo”. Fabrizio, ma gli accordi li fanno anche i pirati?

Certo, mica tutti i pirati abbordano le navi facendo scorrere sangue e ingiurie. Il nostro capitano Rook poi è bravissimo nel girare le situazioni a proprio favore, specialmente quando si tratta di siglare accordi, come impareranno a loro spese quattro poveri … diavoli!   

10.    Marina, quanto influiscono gli splendidi colori della Sicilia sul vostro modo di narrare?

A differenza di altri nostri lavori, in questo racconto il profumo degli agrumi si perde nel salmastro del mare. Però la Sicilia rimane una nostra continua fonte di ispirazione. I colori, le persone, persino la lingua sono talmente peculiari che sarebbe un crimine non sfruttarli.

11.    Giovanni Sechi, nel tuo racconto “BitRoger” si parla per caso di pirateria informatica? Come mai questa scelta?

Sì, la pirateria informatica è una delle strade percorse nel racconto. L'ho scelta perché la trovo affascinante: rispetto alla canonica pirateria, fatta di barche e onde, quella composta da bit può assumere più forme, alcune misteriose e subdole, tanto che una persona può trovarsi vittima di un arrembaggio letale senza neanche accorgersene.

12.    Michele Tomasetti, quali sono le  caratteristiche che deve avere “Un vero pirata”? E un vero autore?

 Caro Bruno, bella domanda! Ho sempre avuto una visione romantica del pirata. Quindi tralasciando il fatto che fossero delinquenti mi concentro sulle caratteristiche “positive”. Devono avere coraggio da vendere, spirito avventuroso e un gran fisico per sopportare le avversità di una vita rischiosa e precaria sui sette mari. Ma soprattutto, come dimostra il mio racconto, una ciurma affiatata e pronta a tutto. Un vero autore? Appena lo divento te lo dico! Credo, che, cambiando “fisico” con “testa pensante”, autore e pirata si assomiglino davvero molto. Ma non voglio dilungarmi troppo quindi mi fermo qua! A presto e Arrrrrrrrr!

 13.    Olga Luce è l’autrice de “La musica della balena”. Olga, ma che musica ascoltano le balene? E che musica ascolta Olga Luce?

Le balene ascoltano musica classica, il blues quando c’è luna nuova ed il rock assolutamente non è nelle loro corde. Olga, al contrario, anche se da piccola assomigliava di sicuro più ad una balena che ad una gazzella, il blues proprio non lo regge, non riesce a trovare il minimo interesse nella musica classica e ha chiamato la sua playlist preferita “Echoes of Rock”! 

14.    Anna Tasinato, dopo “i figli dei fiori”, dopo “i figli della stelle”, arrivano i tuoi “figli del mare”. Cosa si nasconde dietro alla carcassa che Arianna e Mario rinvengono? Che effetto ti fa chiudere la raccolta?

Un effetto elettrizzante. Chiudere la raccolta, credo, è una grande responsabilità, l’onere e l’onore di fornire al lettore l’ultima immagine prima di chiudere il libro. E, se dietro il ritrovamento della carcassa si nascondono grandi aspettative di cambiamento, si può dire che i figli del mare sono pronti alla svolta finale!

15.    L’ultima domanda la rivolgo ancora a Luca Pantanetti. Come può essere acquistata la favolosa antologia sui “Pirati”?

Oltre che durante gli eventi a cui parteciperemo (ottime occasioni per far firmare la propria copia agli autori presenti), e alle fiere del gioco dove Limana Umanita interverrà con il proprio stand, “Pirati!” può essere acquistato nello shop online della casa editrice … e su Amazon.

Concludo l’intervista ringraziando autori ed editori di “Pirati”. Con loro brindo agli arrembaggi che funesteranno mari, deserti, cieli e vie elettroniche dell’informatica. Sento qualcuno che sta obiettando: “Ehi, ma gli uomini sulla cassa del morto non erano quindici? Nella tua intervista ne ho contati soltanto quattordici …” Già, dimenticavo. All’appello manca un altro racconto! E’ “La sindrome di Jolanda” di …

 Bruno Elpis

Autori ed editoriori di Pirati (malgradopoi.it)