Acronimo n. 22 – Il pozzo e il pendolo di E. A. Poe
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- Scritto da Bruno Elpis
Acronimo n. 23 – Il pozzo e il pendolo di E. A. Poe
Inquisito e imprigionato, un uomo perlustra a tentoni
Le segrete nelle quali è stato segregato. La
Prigione, infestata dai topi, è
Oscura e presenta un’insidia: un pozzo è stato scavato in
Zona centrale. Pur scampato il precipizio, all’immaginario
Zenith sopra il prigioniero legato a un tavolaccio,
Opera uno strano, minaccioso pendolo:
E’ una mannaia che oscilla e si abbassa sempre più.
Il prigioniero sembra spacciato e
La tensione procede al ritmo delle oscillazioni.
Poe scrive un racconto che, tra quelli della raccolta,
E’ uno dei più celebri (forse il più famoso).
“Nella mia mente penetrò come una dolce musica l’idea
Del riposo delizioso che ci aspetta nella tomba.”
Orrore, spavento e senso di soffocamento opprimono il
Lettore. Il medesimo senso che prova il prigioniero dicendo:
“Oscillava a tre pollici dal mio petto!”
Bruno Elpis
“Esso scendeva sempre più giù, sempre più giù. Provavo un folle piacere nel paragonare la sua velocità dall'alto in basso con quella laterale.”
Anche in questo racconto Poe si riconferma indiscusso interprete del brivido che s’impadronisce dell’uomo sull’orlo del baratro…
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