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La giusta estensione

coverUn altro patto con il diavolo Il terzo racconto di “Notte buia, niente stelle” di S. King s’intitola “La giusta estensione”.
La storia allude alla tradizione faustiana che vuole l’uomo assai sensibile alla tentazione di scendere a patti con il diavolo.
Questa volta, l’uomo è Streeter, un bancario malato quasi terminale di cancro, che incontra uno strano ambulante. Strano perché vende ‘roba strana’: “Io vendo estensioni … lungo la Extension”.
“Io sono specializzato in estensioni, un prodotto molto americano”
, un prodotto che deve essere visto in relazione alle esigenze dell’acquirente: “Uno chiede un’estensione per compensare un’insufficienza” qualsiasi.
Naturale, allora, proporre a Streeter “un’estensione di vita”.

Mephisto

La natura demoniaca del venditore è soltanto accennata: “E l’odore sgradevole che percepì … era puzzo di carburante bruciato”. Ma è incontrovertibile: “I denti non erano semplicemente troppo grandi o troppo numerosi. Erano aguzzi”. E non lascia adito a dubbi: “Le gocce di pioggia, colpendo le mani e le braccia di Elvid, sfrigolavano ed evaporavano”. Anche perché “il sorriso sinistro di Elvid rivelò una fila di zanne da cannibale”.

Ma un patto, si sa, implica il ‘do ut des’.
Per ottenere l’estensione, Streeter dovrà barattare la sua salvezza con una vittima sacrificale: l’amico Tom ha tutti i requisiti per prestarsi al ruolo. Perché Tom è oggetto dell’invidia di Streeter.
Sull’ignaro poveretto si abbatterà una serie incredibile di disgrazie.
E il lettore, suo malgrado, si troverà a invocare pietà per Tom, oltre che per se stesso.

Bruno Elpis

http://lettoriautori.altervista.org/sk2.htm