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Le recensioni di Bruno Elpis

69 orizzontale

Oggi parliamo di Eros, commentando l’antologia erotica di www.braviautori.com, scaturita dalla selezione operata dall’esigente giuria capitanata da Valeria Ferracuti, scrittrice e direttrice del sito www.MySecretDiary.it L’antologia è arricchita dalla copertina di Roberta Guardascione, dagli accorgimenti grafici di Diego Capani e dai dipinti erotici di Furio Bomben.

Per sostenere Valeria Ferracuti, che nella prefazione rivendica dignità alla letteratura erotica, cito soltanto alcuni illustri precedenti artistici che – da soli – sono in grado di rafforzare le affermazioni di Valeria: “Le mille e una notte”, il “Decamerone” di Boccaccio, “Il piacere” di Gabriele D’Annunzio e, in ambito cinematografico, il trittico della vita di Pasolini. Va beh, l'antologia non è - come dire - a quei livelli (!) ... però ciascuno degli autori ha sperimentato, spesso cimentandosi in un genere per il quale - questo è vero - sussistono molte resistenze.

Come al solito propongo una rassegna delle idee che mi hanno occupato durante la lettura dei componimenti selezionati, ma prima desidero esprimere una mia valutazione, forse scontata: il vero erotismo - lo dico convinto, tanto più dopo aver letto qualche racconto che nulla lascia all'immaginazione - sta nell’allusione, nel coprire piuttosto che nel denudare, nell’intravedere e nell’immaginare piuttosto che nel guardare. In una tale concezione, le mie preferenze si dirigono verso i racconti meno espliciti e nelle narrazioni esteticamente più allusive. Ciononostante, consapevole che questa mia opinione è del tutto personale, anche se spesso condivisa, mi accingo a mostrare come “69 orizzontale” ne abbia per tutti i gusti.

L’incipit è di Allison Bersani che colloca la sua storia su una spiaggia al ritmo delle “Onde”: e ciò le vale il premio della critica.

 

Ritmo analogo per Gabriella Pison, che si spinge “Oltre il desiderio” con una lirica scandita da ‘voglie pagane’.

Gianni Giovannone, invece, si avventura “Un pelo oltre Angiolieri e Keats” per celebrare con un sonetto una pratica che ha avuto perfino la sala ovale della Casa Bianca come teatro.

Serena Rosata traveste i protagonisti di “Masquerade”, Chris e Rachel, per poi naturalmente proiettarli in una situazione nella quale abbandonano i loro costumi d’epoca.

Simone De Andreis Gerini narra l’amore ottocentesco tra due nobiluomini, che rinunciano al loro sentimento per la ragion di stato. Dopo aver bruciato la loro cocente passione tra “Falò greci”.

Tierry59 rimane sintonizzata sull’amore proposto dal precedente racconto e, quasi per simmetria, immortala l’amore saffico di “Helen”.

Grey Delacroix descrive Dorian ed Erin – è la volta di due studenti che convivono nello stesso appartamento – intenti a sperimentare un insolito preliminare prima di consumare la loro “Cena giapponese”.

Giovanni Altieri ambienta … in un obitorio … un racconto dai toni necrofili. “Morgue” potrebbe essere un’esasperazione del ‘gioco del dottore’, con tanto di infermiera (viva e vegeta!) fuoriuscita da un cliché dell’immaginario erotico.

Il rumore della pioggia evoca ricordi struggenti alla protagonista del racconto di Marina Priorini: che si sente “Libera di te” solo dopo un rito propiziatorio.

Antonella Rita Provenzano fa indossare stiletto 12 ad Anita e Vita in “Tacchi a spillo” per raccontarci come, a volte, gli amori tornano e ritornano.

Non poteva mancare un amore consumato in auto, quello rappresentato da Furio Bomben: durante un ingorgo, approfittando dello smog e dei vetri appannati, Paolo e Valeria si conoscono e seduta stante consumano un rapporto fugace, mentre l’auto punta “Due fari nella nebbia”.

La fantasia di Alessandra Gaggioli narra “L’ultima notte” nella quale amare significa ferire, in senso fisico. E non può essere altrimenti se per i protagonisti si sospetta una natura proclive alla licantropia.

Marina Casali mi ha fatto ripensare a “Io e lui” di Moravia. Mutatis mutandis, qui a parlare è “La passera di MezzaMontagna” in una storia ironica che abbonda di riferimenti ornitologici.

Mew Notice crea una storia d’amore tra una studentessa e “Morpheus: un soffio alato”. E l’erotismo è ipnotico, mitologico, onirico.

Restiamo in tema divino o presunto tale – perché il riferimento è alle Vestali, custodi di perenne ‘fuoco sacro’ - anche con la poesia di Enrica Restelli, che si intitola “Dea”.

Valter Padovani approfitta dello scarso isolamento acustico che caratterizza certi edifici per trasbordare “Al di là del muro” una ‘desperate housewife’ e fiondarla direttamente nel letto di un condomino compiacente.

Alessandro Moschini, con la sua poesia, sembra propendere per la teoria secondo la quale “il secondo cerchio” non è situato all’inferno, ma nel paradiso dei sensi.

Tullio Aragona ci dimostra che “Pitagora non basta”. Il suo non è un racconto, bensì un autentico teorema nel quale dimostra che: per due punti passa una retta; per uscire da questa linearità occorre individuare un terzo punto; la forma geometrica perfetta non è il triangolo equilatero bensì il quadrato.

Il “Verdeazzurro” di Elena Girotti è quello del mare: come dire ‘stessa spiaggia, stesso mare’, pur nell’alternanza dei bagnanti.

Edoardo Baietti dissolve nell’”Evanescenza” assoluta una storia che è soltanto un film mentale, girato in una sala cinematografica.

“Il pelo” di Gilbert Paraschiva è d’incerta provenienza, ma è sufficiente a creare intorno a sé … la ridda delle ipotesi.

“Ifigonia regina di ogni begonia” è al secolo Ifigonia Bocchinera: e, se il nome è già un autentico proclama, Gianluigi Redaelli colloca la sua creatura al centro di un rito orgiastico.

Altri ‘topoi’ dell’erotismo sono rappresentati dall’autobus affollato e dai banchi di scuola. Ci pensa Connie Furnari a presentare alla studentessa Miriam il suo “Lui, in un giorno di pioggia”.

Non può che essere sesso estremo quello praticato dai “Killers” di Flavia Ippolito.

Adesso (e questa è soltanto la prima parte) concordate sulla varietà delle situazioni con …

… Bruno Elpis?

(L’antologia contiene anche il mio racconto “Voluttà. E sembra scritto da un'educanda ... Ma a me l'erotismo piace così: soltanto accennato.)