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Le recensioni di Bruno Elpis

Gli anagrammi di Varsavia di Richard Zimler (Malgradopoi)

Richard ZimlerUn romanzo molto drammatico, quello di Richard Zimler, ritagliato dalle atrocità compiute dai nazisti durante l’olocausto. “Gli anagrammi di Varsavia” sono la costruzione, utilizzata dagli stessi ebrei, per sopravvivere nel ghetto della capitale polacca, cercando di sfuggire alle persecuzioni imposte dalla Gestapo. Lo stesso “gioco enigmistico” consentirà allo psichiatra Erik Coen di individuare l’assassino del nipote, il piccolo Adam.

Il caso

Vengono ritrovati, in successione, i cadaveri di tre bambini: Adam, Anna e Greg. Tutti profanati e abbandonati sul filo spinato che separa il ghetto di Varsavia e ”l’altra parte” della città. Inizialmente zio Erik pensa a una vile ritorsione sul nipote, probabilmente punito per la sua attività di contrabbandiere: “Il giorno in cui è stato ucciso era uscito dal ghetto per cercare del carbone. Non ho idea di che cosa contrabbandasse di solito, probabilmente formaggio.” Poi, però, “pensando a come erano stati profanati i corpi di Anna e  Adam …” si affaccia un’ipotesi inquietante: “L’assassino potrebbe usare le parti dei nostri figli per costruire qualcosa di inumano.” Anche il terzo infanticidio, quello di Greg, è una conferma alla congettura: “Gli è stata asportata la pelle sopra il fianco destro.” L’indagine privata dello psichiatra si svolge con due strani indizi: un pezzo di spago tra i denti di Adam, un pezzo di garza tra le dita di Anna ...

Gli anagrammi di Varsavia, Richard Zimler, su malgradopoi.it