La violenza nei fatti di cronaca e l’horror di Stephen King
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- Scritto da Bruno Elpis
Nei fatti di cronaca non è raro, purtroppo, leggere di episodi di violenza che integrano uno dei reati più odiosi: lo stupro. Sul caso recentemente venuto alla ribalta devono ovviamente essere effettuati tutti gli accertamenti e gli approfondimenti necessari.
Tuttavia, in generale e senza riferimento al caso specifico, la vittima spesso deve aggiungere alla sopraffazione fisica subìta un altro tipo di violenza: quella di dover rievocare, raccontare e – purtroppo – spesso convincere il giudice di un processo… quasi da imputata.
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Notte buia, niente stelle (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Notte buia, niente stelle.
“1922”
Nebraska: “Chissà se l’inferno è tanto peggio di Omaha. Forse l’inferno è Omaha, ma senza la bella campagna intorno: soltanto desolazione e arsura, e odore di zolfo, e anime perse come la mia”.
L’agricoltore Wilfred James decide di sopprimere la moglie Arlette: “La Bibbia dice che un figlio ingrato è come un morso di serpente, ma una moglie ingrata e petulante è anche peggiore”. E lo fa in modo subdolo e atroce, plagiando il figlio: “A volte, l’unica cosa da fare è prenderci quello che ci spetta. Anche se qualcuno si fa male”.
Notte buia, niente stelle.
In “Maxicamionista”, Tess scrittrice di gialli rassicuranti (“sottogenere un-solo-cadavere-e-niente-sangue”) è vittima del più infame dei reati, ammesso che si possa stabilire una gerarchia delle infamie: lo stupro.