Un bel matrimonio
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- Categoria: Stephen King
- Scritto da Bruno Elpis
La normalità del mostro
L’ultimo racconto di “Notte buia, niente stelle” di S. King s’intitola “Un bel matrimonio”. Ed è proprio un gran bel matrimonio quello tra Darcy e Bob, una coppia ben assortita: “Se lei era la classica donna lontan dagli occhi, lontan dal cuore, suo marito mezzo calvo, caposcout e numismatico era il classico uomo lindo e pinto”.
Naturale conseguenza di questa perfetta situazione è un’intesa altrettanto perfetta: “Dopo tanti anni insieme, lei e Bob erano intonati alla perfezione, come due strumenti”.
La personalità di Bob è talmente inappuntabile da risultare maniacale: “Non lasciava mai niente al caso Bob. Non dava mai nulla per scontato”.
Poi, durante un’assenza del marito, si apre uno squarcio: “Bob era attento, era ordinato …. Ma se era ciò che quelle dannate (anzi, quelle fottute) tessere di plastica suggerivano, allora era sovrannaturalmente attento, sovrannaturalmente guardingo. E astuto”.
La scoperta fortuita della moglie getta una nuova luce, sinistra e orrenda, su Bob: “Marjorie Duvall. Quel nome non si limitava a fluttuarle davanti agli occhi: lampeggiava come l’insegna al neon di un locale”.
E, di riflesso, la “happy housewife” si trasforma nella “moglie di Barbablù … la donna che spiò nella stanza chiusa a chiave e trovò le teste mozzate di tutte le mogli precedenti”.
Gli interrogativi incalzano: “E’ una donna del New Hampshire l’undicesima vittima di Beadie?” sotto la minaccia di una “vita segreta. Quella frase era una caramella avvelenata”.
Stephen King sa come creare i contrasti: “Il dolce sogno dell’ennesima serata normale di una vita normale era stato divorato da un incubo”. E sa essere persuasivo nel tormentare: “Se in casa di qualcuno trovi abbastanza peli di gatto, devi concludere che lì dentro, da qualche parte, c’è un gatto”.
La storia si ispira alla vicenda di Dennis Rader, “alias il famigerato assassino BTK (bind, torture and kill) che uccise dieci persone ... lungo un periodo di sedici anni … Paula Rader è stata sposata con quel mostro per trentaquattro anni …”
E cosa c’è di più inquietante del pensiero che la finzione letteraria sia realtà?
Bruno Elpis
http://lettoriautori.altervista.org/sk3.htm