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Il commento di Mian a "Il carnevale dei delitti"

E da q-libri, ecco anche l’opinione di Mian88, toscanissima che oscilla tra Empoli e Firenze, lettrice very, very strong, che guarda il mondo attraverso occhi incantati e misteriosi al tempo stesso…

Mian88

Il silente passo della morte

Giordàn, meditabondo commissario comasco, nonostante la moltitudine di casi che ha avuto modo di affrontare nella sua carriera nell’arma non si è mai trovato dinanzi a una sequenza così apparentemente scombinata di crimini efferati, di fatto poi collegati a un unico esecutore materiale, a una singola e distorta mente criminale.

 Blevio

Una maschera è la peculiarità che accomuna tutti gli omicidi.

Marina è la prima di questi, sulla scena del delitto alcuna impronta digitale viene pervenuta, alcuna traccia del killer è riscontrabile se non quella bautta così inspiegabile, così inconsueta. E, come per questa giovane anima, nemmeno per le successive vittime sarà rinvenuta alcuna traccia del passaggio del colpevole, alcunché sarà reperito se non la presenza di quel camuffamento della realtà costituito dal  travestimento di volta in volta mutevole e confluente in un differente riferimento al carnevale più famoso d’Italia; ordunque la firma dell’omicida.

Qual è il bandolo della matassa, come fermare questo imprevedibile assassino, come porre fine a queste morti, cosa le accomuna? Queste e molte altre sono le domande che si susseguono nella mente del nostro commissario, uomo di giustizia accompagnato nei suoi ragionamenti dalle riflessioni dettate dalla quiete della pesca e dall’entusiasmo giovanile e intuitivo dell’esile liceale Gabriella, nipote adorata e prediletta.

gabbiano

Le vicende si snodano intervallando tanto le location in cui i delitti sono consumati, tanto le voci narranti che assistono all’inesorabile intercambiarsi di due menti, quella delinquenziale e quella dell’uomo di giustizia dedito al perseguimento del suo fine ultimo: la lotta contro la criminalità.
Un romanzo che alterna altresì due tempi di lettura, un primo più lento e riflessivo scandito da Giordàn e un secondo più rapido imposto dal killer.

Una penna essenziale ma ricercata è quella dell’autore che nulla tralascia solleticando con astuzia la curiosità del lettore, svelando e celando, facendo presupporre e rimescolando le carte in tavola per poi in conclusione sorprendere con uno smacco degno di nota.
Il primo capitolo di una trilogia tutta da scoprire e di cui aspettiamo con interesse e curiosità il seguito. 

Mian88 

http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-italiana/discussions/review/id:51468/

pioggia