Le recensioni di Bruno Elpis
Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi, opera finalista al premio Strega 2012 (malgradopoi)
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Una delle opere favorite per la vittoria finale, “Qualcosa di scritto” di Emanuele Trevi, in realtà si è vista sfuggire per un paio di voti il premio Strega 2012, che è stato aggiudicato a “Inseparabili” di Alessandro Piperno.
“Qualcosa di scritto” è un’affascinante opera di critica letteraria ‘romanzata’ su Pasolini (P.P.P.), che origina dai ricordi e dall’esperienza dell’autore ai tempi della sua collaborazione con la Fondazione intitolata al grande regista: l’organizzazione diretta e coordinata da una volubile, istrionica e umorale Laura Betti, detta “la giaguara” ai tempi in cui la Vanoni era “la mangusta”, grande amica di P.P.P., che viene ritratta con efficacia e cinismo nei suoi comportamenti bizzarri e nelle sue reazioni scostanti ...
Poesie e foto di Ilaria Spes
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Dopo questi versi, dopo queste immagini, le parole devono essere silenziose. Per consentire al lettore di mantenere l’eco di una musica che allude all’euritmia dell’universo presente in ciascuno di noi. In questo ambito sono conservatore e lo sono in modo fiero: non concepisco che la poesia si materializzi nella dissonanza. Le parole sono fotografie, le immagini sono suoni che declinano colori e forme: scegliendo di comporre una melodia nella ricchezza delle possibilità offerte dalla lingua italiana e nella varietà immensa delle tonalità della natura. Ilaria Spes dispensa magia raffinata di suoni e silenzi, di pause e vibrazioni. Stimolando il senso estetico che si dibatte disperatamente nella nostra intimità. Sfidando e provocando, oltre ai cinque sensi, fantasia e dimensioni sommerse. Riesumando, materializzandolo, il mondo delle idee. Quello che tanto ama …
… Bruno Elpis
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Noos di Graziano Versace
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Renzo è un fotografo ancora alla ricerca della propria identità personale. All’inizio di “Noos”, l’esoterico e soterico romanzo di Graziano Versace, lo ritroviamo titubante e indeciso a Favignana, una delle meravigliose Egadi che – di per sé, con gli spettacoli naturali che l’isola offre – potrebbe essere un’ottima opportunità per un fotografo che intenda ritrarre bellezze di ogni tipo. Qui però Renzo s’imbatte in Roberto, amico che non frequenta da molti anni, ma con il quale ha un legame forte, come intensi sono tutti i rapporti che affondano le loro radici in un passato condiviso. E l’amico lo coinvolge in una vicenda di per sé sorprendente, ai limiti del credibile: vagare per le isole siciliane con una compagnia assai assortita e un obiettivo strabiliante.
La compagnia assortita è formata, oltre che dai due amici, da Frediana, la sorellastra di Roberto, da una coppia di coniugi, Guglielmo e Paola, che non si sono mai ripresi da una tragedia familiare che li ha colpiti (“Sperano che, entrando in contatto con la sfera, possano vedere Emanuele, il figlio”), e …
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LPV: Linas di Jacopo Ninni
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- Scritto da Bruno Elpis
La Piccola Volante, laboratorio artigianale di letteratura e sperimentazione artistica, riconferma con “Linas” di Jacopo Ninni la propria linea editoriale: quella di un fantasy innovativo e propositivo.
Nel panorama di un genere omologato e oligopolizzato da vampiri e lupi, Jacopo sceglie di parlare dell’ambiente: di monti e boschi popolati da cinghiali, donnole, volpi (e anche lupi!), di cieli nei quali ancora volano le aquile, e lo fa vivificando il territorio e popolandolo di creature che abbiamo imparato a conoscere attraverso la mitologia (le ninfe) e la tradizione favolistica (i giganti).
E se nella favola – come nella mitologia di Titani e Ciclopi - imperversano enormi creature ora mostruose (spesso sono orchi) ora generose, create per provocare meraviglia e paure, se nella letteratura di Rabelais “Gargantua e Pantagruel” sono simboli per esprimere l’anticlassicismo rinascimentale, se ne “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift gli abitanti di Brobdingnag sono un’immaginifica rappresentazione satirica, nella fresca sperimentazione letteraria contemporanea di Jacopo Ninni i giganti ben possono personificare formazioni della natura come i monti. ...
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