Le recensioni di Bruno Elpis
Le recensioni di Bruno - Occhi gialli - neri di Paola B. Rossini
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- Categoria: Recensioni
- Scritto da Bruno Elpis
Metti che una sera, tu giovane donna, rischi uno stupro.
Ipotizza di scampare all’atto infame grazie all’intervento di un lupo (?) dagli occhi gialli e neri. Gli stessi occhi del titolo.
Supponi, poi, di cominciare a frequentarlo, questo lupo, che forse è un demone.
Immagina che gli incontri si intensifichino e divengano sempre più coinvolgenti.
Ecco, a quel punto ti chiedi, inevitabilmente: “Ma chi sono realmente io – un angelo o una strega? – se ho la forza di incatenare a me uno spirito del male che da secoli si trastulla tra carneficine, sabba, rituali celtici alla Avalon o alla Albion e incontri con Mefisto o con l’arcangelo Michele …"
Aggiungi infine che una sera il demone (o il lupo? O entrambi fusi in un unico spirito?) ti conduca al Big Ben di Londra. Ma non per una visita turistica, bensì per un esperimento: ti ritrovi con lui sulla torre dell’orologio e poi lui, il demone, ti molla nel vuoto, da novanta metri. E tu precipiti. E lui ti guarda e vuol vedere se sei un angelo e sai salvarti con le ali, prima di sfracellarti al suolo. E tu, le ali non le hai!
Sono sufficienti questi elementi? La storia di Paola è davvero “pazzesca”. E lei – Paola Beatrice Rossini, non la protagonista Dafne che dobbiamo ancora capire se è un angelo o una strega, o peggio ancora né uno né l’altra, perché è un’umana – dissemina nella prima parte del libro una sequenza incalzante di ingredienti: quasi fossero le tessere di un mosaico o i pezzi di un puzzle, tutto da ricomporre. Con una serie di paragrafi che a volte sono solo flash in stile giornalistico. Salvo poi spostare la narrazione “al di fuori del tempo”.
Davvero un super fantasy, quello dell’autrice fiorentina: garbato, adeguato anche ai più giovani appassionati del genere, oltre che adatto a far sognare adulti oppressi da impegni lavorativi e in cerca di evasione.
Un fantasy sempre condotto sul filo del mistero, che si intreccia al romanticismo di fondo fino al déjà vu della chiusura di una storia che si avvita su se stessa.
Infine mi chiedo: ma il vero dramma, più che la definizione delle nature occulte che pullulano nella storia, non sarà quell’inquietante macchia nera che dilaga nel Golfo del Messico e che ha provocato in me un’ansia da catastrofe?