Le recensioni di Bruno Elpis
Luis Roldàn né vivo né morto di Manuel Vasquez Montalbàn (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Montalban sul Mar Morto
Tre aragonesi contattano Pepe Montalban: “Tre riccastri di Saragozza incaricano un detective privato in decadenza di rintracciare un uomo che è il segreto più importante di questo stato…”
L’incarico che gli conferiscono è una delle poche cose chiare del romanzo: “Vogliono che trovi Roldàn prima che lo facciano la Guardia Civil o il CESID… e lo costringano a scucire i nomi di chi si nasconde dietro le iniziali in questione”.
Scena e indagine per il ritrovamento sono complicate dalla proliferazione dei cloni/sosia di Roldàn: perché qualcuno li ha ingaggiati per confondere le idee non soltanto al detective, ma anche e soprattutto ai poveri lettori (“Se lei assomiglia all’ex direttore generale della Guardia Civil e parla con accento aragonese, scriva e spedisca una sua foto alla Casella Postale…”).
A un certo punto della storia le strade di Pepe e del suo assistente Biscuter divaricano: il primo finisce a Damasco e, dopo una grottesca puntata erotica nell’harem del ricercato (“Mi sono lasciato accogliere dall’ospitalità del provvidenziale Hafez al-Assad…”), viene rapito dagli agenti del Mossad che gli fanno fare un volo turistico sul Mar Morto (!). Intanto il secondo investigatore insegue i sosia nel sistema fognario di Saragozza (“Biscuter si avvicinò all’ingresso della fogna di Saragozza dal quale era scomparso il presunto Roldàn…”) perché “Saragozza era piena di sosia di Roldàn e le fogne della città erano diventate una rete di incontri e scontri di misteriose genti” (!!).
Francamente mi sfugge il motivo per il quale qualcuno dovrebbe interessarsi a complicate vicende politiche camuffate in un poliziesco indecifrabile: trovo più lineare, per gli interessati, leggere un bel saggio di approfondimento. O più semplicemente, la cronaca… Nonostante qua e là, nella narrazione, si colga qualche meritoria preoccupazione metastorica: “I giovani vanno spontaneamente verso il fascismo senza sapere cosa sia il fascismo”.
Ho letto pagina dopo pagina sempre accarezzando l’idea di scaraventare il libro fuori dalla finestra, ma alla fine hanno prevalso la mia pazienza e la curiosità di capire le cause del successo, commerciale e non, di questo autore. Cause che non ho né individuato né compreso!
Sconsiglio la lettura di questo romanzo, se posso, anche agli intellettuali.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-straniera/discussions/review/id:39355/