Le recensioni di Bruno Elpis
Tre saggi sulla teoria sessuale di Sigmund Freud (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Il simbolismo di Freud
In quest’opera di Freud vengono analizzate patologie e perversioni (Primo saggio: le aberrazioni sessuali), viene elaborata una rivoluzionaria teoria sulla sessualità infantile (Secondo saggio: sessualità infantile), viene proposta una tesi di psicologia evolutiva (Terzo saggio: le trasformazioni della pubertà) sulla base della teoria psicanalitica che individua nell’inconscio un serbatoio vitale di pulsioni e nella “libido” la forza inesauribile che alimenta la vita psichica e fonda l’agire umano (la libido è rappresentata come un torrente in piena: “Altre malattie di questo genere si possono manifestare più tardi, quando la libido non riesce ad ottenere soddisfazione attraverso i canali normali. In entrambi i casi la libido si comporta come un torrente il cui letto principale sia rimasto ostruito. Occupa allora i canali collaterali che possano essere rimasti vuoti”).
Al di là delle critiche che oggi sorgono spontanee leggendo un testo che – non dimentichiamolo – è del 1905, critiche che ovviamente risentono della successiva evoluzione della scienza, del costume e delle teorie sociali, di Freud – e in particolare dei “Tre saggi” – mi colpiscono sia l’originale matrice culturale della scrittura, sia la portata rivoluzionaria e dirompente delle teorie.
Nel primo saggio già si intravedono alcuni temi sociali ed etnici che poi saranno sviluppati in opere successive (“Totem e tabù”, “Il disagio della civiltà”) e che costituiscono la prova della capacità sistematica e delle doti culturali del padre della psicanalisi.
Così avviene nell’analisi del feticismo (“Questi sostituti somigliano veramente ai feticci nei quali i selvaggi credono che i loro dei siano materializzati”), che non trascura riferimenti alla letteratura (“Portami uno scialle dal suo seno una giarrettiera che abbi stretto il suo ginocchio” Goethe, Faust) e alla poesia (“La scelta del feticcio dipende dall’influenza di qualche impressione sessuale, ricevuta di solito nella prima infanzia… on revient toujours à ses premiers amours”).
Parimenti, nella teoria sul sadismo: “Alcuni autori sostengono che questo elemento aggressivo dell’istinto sessuale è in realtà un residuo di desideri cannibaleschi; esso deriva dall’apparato disposto per ottenere il dominio, il quale ha appunto a che fare con l’appagamento dell’altro dei grandi bisogni istintuali, ontogeneticamente più antico, l’assunzione del cibo”.
Nel secondo saggio, Freud distrugge la concezione vittoriana e puritana che postulava nel bambino la totale assenza di una sessualità infantile, con una serie di affermazioni destinate a suscitare scandalo e scalpore (ad esempio, Freud sostiene che “l’enuresi… corrisponde all’emissione notturna”) e nella celebre teorizzazione delle tre fasi dello vita psico-sessuale:
- “la prima è quella orale o, se vogliamo, l’organizzazione sessuale pregenitale cannibalesca”
- “una seconda fase pregenitale è quella dell’organizzazione sadico-anale”
- la terza è quella genitale
nonché con l’individuazione di attività autoerotiche destinate a rivestire un’importanza fondamentale nella vita umana: “l’esistenza di queste sensazioni piacevoli causate dall’eccitazione meccanica del corpo è confermata dal fatto che i bambini amano tanto i giochi di movimento passivo, di cui non si stancano mai come il dondolio e l’essere lanciati in aria… Le vibrazioni della carrozza e più tardi quelle del treno esercitano un tale fascino sui fanciulli che ogni ragazzo prima o poi vuole diventare ferroviere o cocchiere”.
Anche in questo secondo componimento mi affascinano i richiami alla classicità, potentissimi nel loro simbolismo. Su tutti, l’enigma della Sfinge: “La minaccia alle basi dell’esistenza del bambino portata dalla scoperta o dal sospetto dell’arrivo di un altro bambino e la pura, di conseguenza, di non essere più curato e amato, lo rendono pensieroso e perspicace. E questa storia dell’origine della pulsione è in linea col fatto che il primo problema che essa affronta non riguarda la distinzione tra i sessi ma l’enigma della provenienza dei bambini. (Questo, in forma distorta, ma tuttavia facilmente rettificabile, è lo stesso enigma proposto dalla Sfinge Tebana).”
Gli spunti che fornisce Freud sono tantissimi, non soltanto di stampo psicanalitico. Così come moltissime sono le discussioni che i suoi testi suscitano e le chiavi di lettura che si ricavano…
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/scienze-umane/discussions/review/id:38289/