Le recensioni di Bruno Elpis
Il sogno di volare di Carlo Lucarelli (Malgradopoi)
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- Scritto da Bruno Elpis
Carlo Lucarelli mette in campo Grazia, “l’ispettore superiore Negro”, in una nuova avventura che vede in azione un terribile serial killer.
In questo episodio la bella inquirente, oltre all’indagine, deve affrontare un problema personale: la realizzazione del desiderio di maternità attraverso l’inseminazione artificiale. Tutto si complica perché Grazia sta attraversando un periodo di crisi nella relazione con l’ipovedente Simone e si abbandona al sentimento nuovo che nutre per Pierluigi, l’impacciato e dolce capitano dei CC che affianca Grazia nelle indagini.
Il primo delitto colpisce un giovane imparentato con un malavitoso: “il nipote di uno come Carmelo Giannello non è mai per caso…”
L’omicidio è particolarmente efferato: “Questa è un’esplosione di violenza, immediata e disorganizzata, è un massacro, non una tortura.”
Poi l’assassino seriale colpisce ancora: una donna che affitta “in nero” i suoi immobili. “I casalesi vogliono entrare nel racket degli affitti in nero?”
Con il secondo delitto viene replicata una modalità inquietante: “Una scucitura, uno strappo, che adesso era ancora di più, era quasi un foro tra le paillette della maglietta della donna…” Come se l’omicida volesse strappare il cuore alla sua vittima.
Il serial killer prende di mira “tutte figure, diciamo così, di secondo piano” che hanno a che fare con l’illegalità.
Anche per questo gli investigatori sono disorientati e in un primo tempo sospettano degli ambienti anarchici ed eversivi. Salvo concludere: “De Zan si sbaglia. Il Cane è un serial killer, non un terrorista.”
Grazie a un sito web e alla canzone di Andrea Buffa intitolata “Il sogno di volare”, le ricerche si orientano dapprima verso un pregiudicato e poi verso la misteriosa figura di un ufficiale che aveva indagato sulla morte bianca di un tunisino in un cantiere edile.
Il serial killer, per le caratteristiche dei delitti che compie, viene chiamato “il cane”. “Lo abbiamo chiamato il Cane … proprio perché li morde…”
“In giro per Bologna un serial killer dalla personalità multipla che sbranava le persone come un cane rabbioso…”
Nella parte finale il romanzo assume la connotazione del thriller psicologico, con la presenza di un personaggio reale: il criminologo Massimo Picozzi. In questa fase Lucarelli affronta la patologia delle personalità multiple e dei disturbi dissociativi, scrivendo pagine interessanti e inquietanti nella rappresentazione della sindrome del doppio che colpisce anche gli investigatori: Grazia ha un sogno-incubo nel quale si vede mamma di due gemelli; il capitano Pierluigi ha perso in tenera età il gemello Francesco e l’ha sostituito con un amico immaginario…
Bruno Elpis
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