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Le recensioni di Bruno Elpis

Italian noir - terza parte

Eccoci dunque all’ultima puntata del mio commento a “Italian noir”(http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/italian-noir/16811518), l’antologia curata da Gisella Calabrese e Giuseppe Mallozzi per l’associazione culturale “I sogni di Carmilla” (www.isognidicarmilla.wordpress.com).

Nel frattempo, da Mayenne, dipartimento dei paesi della Loira, Lulu (l’agenzia di stampa, non una bellezza d’oltralpe come il nome lascerebbe pensare!) mi ha spedito la copia cartacea del libro. Davvero una bella sorpresa anche dal punto di vista estetico: copertina lucida a sfondo bianco, scritte in nero che riprendono il colore di un revolver e macchie rosse.

 

Riprendo dal racconto di Riccardo Cazzaniga, che in “Nero” pone in modo drammatico il tema della giustizia sommaria. E’ giustificata almeno nei casi in cui vengono compiuti “atti contro natura”?

Dopo il mio “Oltre ogni ragionevole aspettativa”, le “Espulsioni” di Luca Dore descrivono l’incubo di una gestante di fronte a esperimenti di scienziati dal profilo sinistro. Nel finale deflagra la depressione post partum della puerpera. Solo che si indirizza verso …

Le “tracce vocali” di Massimo Matteuzzi prendono le mosse da una citazione di Coelho. A estremi mali, estremi rimedi:  per cancellare le tracce, basta appiccare un incendio. O no?

Le “perversioni pericolose” di Anthino sono davvero perverse. Soprattutto se si considera chi le compie e quali lacrime di coccodrillo versa, dopo averle compiute.

Bettina Bartalesi racconta di “Killers” con una sequenza di divieti. “Vietato gettare sassi”, “vietato pranzare a sacco”, “vietato bagnarsi”, “vietato varcare il cancello”. Per sorprenderci con l’unico divieto non illustrato da un cartello. Dimenticando un altro divieto, quello del quinto comandamento.

L’ambiente della “mala”, con le sue dinamiche e le sue leggi, torna in “Un albero più grande” di Riccardo Castellina. Un racconto dialogato, per descrivere atmosfere tutt’altro che irreali.

L’identità che campeggia nei “consigli per gli acquisti”, soprattutto in quelli televisivi, ove donna bionda equivale a birra, si carica di “noir” in “Birra ser(i)ale” di Giovanni Barlocco, quando descrive libagioni al limite del totemico.

Con “Nirvana freddo” Andrea Maiorana descrive una condizione psicologica, quella della “compensazione”, dalla quale si diparte una serie di orrori. L’ultimo dei quali …

Simona Carlini narra la storia di “Un uomo leggero”, vittima di un “complesso di Clitennestra” (esiste?). Come dire che, per ritrovare leggerezza, occorre rimuovere la causa del proprio malessere. Magari approfittando di un punto debole dell’avversario.

Fabrizio Merolle propone il tema dell’eutanasia e “attraverso la morte” infligge una pena al suo protagonista secondo la consumata legge del taglione.

Per Sam Stoner, quando la giustizia umana con i suoi cavilli si rivela inefficace, la vendetta rappresenta una forma di “espiazione” per il colpevole impunito.

“Lo strano caso del marito scomparso” è invece quello in cui Alessandro Mascherpa fa giocare una partita spietata a due coniugi che si destreggiano tra tradimenti, interessi economici e ultimi sprazzi di una lucidità consapevole.

“3540” è la storia di un inseguimento, ai limiti dell’incubo, ove il ruolo di inseguitore e fuggiasco si alternano, tra ombre e capovolgimenti di fronte, in capo al medesimo soggetto. Sino alla fine, quando si scopre che ... Con questa storia, il finale è un gran finale. Metafisico e, dico io, riportando il titolo del mio racconto: “Oltre ogni ragionevole aspettativa”!

Bruno Elpis