Le recensioni di Bruno Elpis
La porta stretta di André Gide (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Tesi, antitesi e sintesi (parte seconda)
L’antitesi: La porta stretta (1909)
Ne “La porta stretta” si narra una vicenda speculare a quella de “L'immoralista”: come se Gide capovolgesse nuovamente la clessidra narrativa per rappresentare ancora riferimenti tanto autobiografici quanto ingombranti.
Jérôme ama di un amore casto e platonico la cugina Alissa, che lo ricambia. Nonostante la purezza e la potenza del sentimento, l’innamorato non riesce a impedire la morte alla quale la giovane amata si abbandona per sacrificio religioso. Quasi a significare che il fanatismo spirituale è pernicioso come l'immoralità.
Ma è possibile una sintesi…
… tra l’immoralismo di Michel e la spiritualità di Jérôme?
Io non lo credo.
“L’immoralista” Michel incarna Gide, come Alissa e Marceline assomigliano alla moglie (la cugina Madeleine) con la quale lo scrittore ebbe un rapporto coniugale impossibile e contrastato terribile tra cultura e natura, tra l’ideale dell’amore platonico e la realtà dei sensi. Un dramma mai risolto. Forse insolubile.
Difendendosi dalle accuse che gli vennero rivolte per lo scandalo suscitato dalla pubblicazione de “L’immoralista”, Gide dichiarò: "Credo che sarebbe un grave errore considerare L'immoralista un’apologia della nuova teoria scoperta da Michel. E', piuttosto, l'esposizione di questa teoria e al tempo stesso la scoperta di tutti i pericoli che essa può rappresentare... Il prezzo che Michel paga per la sua gioia (il sacrificio di Marceline) non è più alto della gioia ottenuta?".
André, ma chi volevi convincere con questo sofisma?
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/classici-narrativa-straniera/discussions/review/id:36537/