Le recensioni di Bruno Elpis
Un mistero della campagna romana di Anne Crawford (Lettori Autori)
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- Scritto da Bruno Elpis
“Un mistero della campagna romana” di Anne Crawford (figlia dello scultore Thomas Crawford) è la storia di una donna vampiro, Vespertilia, che ritorna dai tempi antichi per sedurre e uccidere il giovane Marcello.
Il vampiro “in gonnella” è stato sepolto in epoca romana e irrompe nell’era contemporanea come premessa che precede di un decennio il Dracula di Stoker.
Ho letto questo racconto con lo spirito del ricercatore, per ravvisare - allo stadio embrionale - i “topoi” dell’horror.
Quanto a Vespertilia, “tutto l’orrore della natura di quell’essere era stato velato agli occhi dei romani con il termine greco ‘tes aimatopotidos’, la bevitrice di sangue … E Flavius – il suo amante – vix ipse sospes, lui stesso si salvò a stento da quell’abbraccio mortale, l’aveva seppellita qui, e aveva messo un sigillo sul suo sepolcro, confidando nel peso della pietra … per imprigionare per sempre il meraviglioso mostro che egli aveva amato”.
La vittima, Marcello (“Il suo era il temperamento di un artista, e ci sembrava, di volta in volta, assurdo, sublime e intensamente irritante”), “era pallidissimo e si muoveva meccanicamente come un sonnambulo. Rimasi sconvolto nel vedere come fosse diventato incavato il suo volto: reggeva ancora in mano la candela accesa che proiettava cupe ombre sulle guance smunte e sugli occhi fissi che brillavano sinistramente e sembrava non vedessero nulla. Aveva le labbra completamente prive di colore e così ritratte che riuscii a vedere il bagliore dei suoi denti.”
Il male è pronto a propagarsi e colpisce anche l’amico Detaille: “… mi sentii pervaso da un senso di gelo: avevo sentito la sua mano così fredda, e continuavo a pensare cosa potesse essergli mai successo”.
Il male si manifesta sotto forma di morbo: “… lui divenne completamente rigido, i capelli ritti in testa, e gli occhi che sembravano uscirgli fuori dalle orbite …”
Il luogo nel quale la storia è ambientata è gotico e sublime (oltre che nostrano: siamo in Italia e non in Transilvania!) al tempo stesso: la vigna Marziali e un casolare prossimo a scavi e catacombe. “Una vista meravigliosa si presentò ai miei occhi: i monti Sabini, i colli Albani e la vasta campagna, con le sue torri medievali e gli acquedotti diroccati, e l’aperta pianura che si stendeva verso il mare.”
Che ne dite, ci sono già tutti gli elementi per scatenare un filone lungo e prolifico, che ai giorni nostri è degenerato in Twilight e prodotti derivati?
Bruno Elpis
http://lettoriautori.altervista.org/mistero.htm