Le recensioni di Bruno Elpis
I custodi della biblioteca di Glenn Cooper (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Con “I custodi della biblioteca” torna nelle librerie uno dei protagonisti della scena letteraria mondiale: Glenn Cooper. E torna con il terzo episodio (dopo “La biblioteca dei morti” e “Il libro delle anime”) della sua creatura: Will Piper, personaggio “con l’istinto di un padre (ndr: dell’adolescente Philip e della scrittrice Laura) ancora in carica e di un ex agente dell’FBI”, marito di Nancy (“vicedirettore esecutivo della sezione anticrimine cibernetico dell’FBI”) con forte propensione alla ‘scappatella’.
Anche la formula della terza avventura – contigua rispetto alle precedenti - è un’accattivante miscela di generi. Direi una ricetta del tipo: “Amalgamate thriller, fantasy e letteratura d’azione. Mantecate il composto con sfumature romance, aggiungendo qualche pizzico di fantascienza e di millenarismo. Con una spennellata di filosofia, il risultato vi lascerà a bocca aperta!”
Il thriller
Si ripetono misteriosi delitti, preannunciati: “Cinque cartoline inviate lo stesso giorno … nome e indirizzo del destinatario e, sul retro, il disegno di una bara e una data.” Hanno una straordinaria coincidenza (“Tutti i destinatari sono cinesi”) che sta creando un caso diplomatico e una pericolosa crisi internazionale: “… sono convinti che si tratti di una provocazione deliberata, una tattica per ricattarli visto che la Cina è il maggior creditore degli Stati Uniti …”
Ottimo e inaspettato il colpo di scena quando Nancy afferma: “È stato lui a mandare le cartoline.”
Il fantasy
Ruota intorno alla Biblioteca nella quale gli scrivani, generati per continuità dinastica con accoppiamenti discutibili e ‘sui generis’, sono impegnati a trascrivere date di nascita, nomi e date di morte. La Biblioteca originaria si trovava sull’isola di Wight.
“I 700.000 volumi della Biblioteca erano stati trasportati dall’Inghilterra a Washington dall’aeronautica militare e sistemati in un bunker antinucleare scavato sotto il deserto del Nevada”: l’Area 51, tutelata dai ‘sorveglianti’.
La Biblioteca ‘di seconda generazione’ viene installata in “una fattoria di Pinn, Cumbria, Inghilterra”.
“Per oltre settecento anni, noi Lightburn siamo stati i Custodi della Biblioteca. È Il motivo per il quale siamo venuti al mondo.”
L’azione
Oltre che negli States (Florida, Panama City, dove Will vive su una barca), si svolge nell’isola di Wight e nella fattoria di Pinn. Corre l’anno 2026, ma vi sono continue analessi all’ottavo (“Nel 777, il settimo giorno del settimo mese, durante il passaggio di una cometa, sull’isola era nato un bambino…”), al tredicesimo (nel 1297 gli scrivani si suicidarono dopo aver scritto la frase “finis dierum”) e al diciottesimo secolo (“Benjamin Franklin a Vectis! Ha trovato la Biblioteca?”).
In prossimità della fattoria si scatena un terzo conflitto mondiale in miniatura: tra forze di polizia inglese e caccia della RAF, “sorveglianti” e Pentagono e … misteriosi agenti di un esercito sconosciuto: “I soldati inglesi avevano vinto, ma restava da capire contro chi.”
Il romance
Will è un dongiovanni. Nella scena erotica iniziale … si prende un infarto!
Di lui s’innamorano l’agente speciale Annie e Cassie, la matriarca dei “custodi”. Suscitando la gelosia ironica della legittima consorte.
Ma c’è anche un’altra love story, tra teen ager: Phil, il figlio di Will, e Haven, figlia di Cassie. “Speravo che Phil mi aiutasse a far conoscere la verità … (ndr: sulla fine dei giorni) … Sai, una mia compagna di scuola si è impiccata. Non potevo starmene con le mani in mano.”
Fantascienza e millenarismo
Quali sono gli elementi di fantascienza del romanzo?
Una cura miracolosa all’infarto: “Un nuovo medicinale a base di cellule staminali del muscolo cardiaco”.
L’evoluzione dei social network: “FB? SocCo? Light Scaber?”
E della chat: “Tunneling … si riferisce a un processo di cifratura per nascondere il traffico e rendere le Net-Chat superprivate.”
Il futuro delle fonti di energia: “Erano spariti il rombo dei motori a benzina e gasolio e i loro puzzolenti gas di scarico. In giro c’erano soltanto auto elettriche o inuovi modelli a pile a combustibile, quindi il rumore del traffico si limitava al leggero brusio degli pneumatici sull’asfalto.”
E che dire delle portentose net-pen?
Si ricaricano con la luce del sole, inviano e-mail criptate in tunneling, obbediscono a comandi manuali o vocali. E naturalmente svolgono le banali funzioni di telefonini (“riuscì a scattare una fotografia di una lunga fila di volumi”) e tablet.
Quanto al millenarismo: “Che cosa succederà davvero il 9 febbraio 2027?”
“Però è tremendo pensare che tutto finirà tra quattrocento giorni o giù di lì. C’è gente che ha addirittura un timer sul monitor del computer! Il mondo è in preda all’angoscia.”
Tuttavia: “… Se il proprio nome non figura nella lista, si viene considerati OLO, cioè ‘oltre l’orizzonte’”
Un tocco di filosofia
Ho trovato interessanti le riflessioni sul tempo.
“… Se la gente avesse conosciuto la data della propria morte sarebbe impazzita …”
“Il tempo non esisteva più. Settimane dopo, avrebbe paragonato quelle sensazioni ai famosi ‘orologi sciolti’ di Dalì.” Soprattutto alla luce del conflitto tra determinismo di una storia tracciata nei nomi e nelle date e la libertà d’azione nell’uomo.
Siete pronti a provare la ricetta di Glenn Cooper compilata da …
… Bruno Elpis?
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