Le recensioni di Bruno Elpis
Per mano mia di Maurizio De Giovanni (Malgradopoi)
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- Scritto da Bruno Elpis
"Per mano mia” di Maurizio De Giovanni è già stato commentato su questo sito. Ho letto il romanzo accogliendo l’invito espresso nelle precedente recensionee quindi mi soffermerò non tanto sulla trama quanto su alcuni spunti che la lettura mi ha fornito.
L’ambientazione storica
Maurizio De Giovanni colloca le vicende della sua ‘creazione’, il commissario Ricciardi, in epoca fascista. Questa scelta ha almeno due risvolti.
Innanzitutto l’interesse storico del romanzo. L’appassionante vicenda delle indagini condotte per far luce sul doppio assassinio del ‘centurione’ Emanuele Garofalo e della consorte, Costanza, barbaramente accoltellati, ci proietta nel clima militare e intollerante del ventennio. E questo avviene investigando in una sezione della struttura del potere, quello della milizia portuaria: “Siamo il primo volto delle forze armate della nazione che viene proposto agli stranieri. E l’ultimo quando vanno via. L’uccisione di un nostro ufficiale non è un crimine da strada, è un problema di Stato!”
Nel clima del ventennio si viene catapultati anche grazie alla retorica anche nominale, per la quale i graduati si chiamano: console, seniore, centurione, capo manipolo. E attraverso le descrizioni della ritualità gestuale, a base di battitacchi e saluti romani.
La particolare collocazione storica produce però un altro effetto: orienta le indagini in senso tradizionale, così che le investigazioni sono condotte grazie alle capacità logiche ed intuitive dell’inquirente, più che sulla base della metodologia scientifica che caratterizza le ricerche dei colpevoli condotte ai giorni nostri.