Le recensioni di Bruno Elpis
La ragazza del treno di Paula Hawkins (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
La ragazza del treno di Paula Hawkins è Rachel: una giovane donna, reduce da una delusione matrimoniale (“Ho perso il controllo di tutto. Anche dei luoghi che si trovano dentro la mia testa”), che si rifugia nell’alcol per affogare il proprio dolore (“Sono ingrassata e ho il viso gonfio per l’alcol e la mancanza di sonno: gli altri leggono i segno della devastazione scritti sul mio corpo, sul mio volto, nel mio comportamento, nei miei movimenti”).
Ospite presso un’amica (“Occupo la camera degli ospiti dell’appartamento di Cathy, grazie alla sua generosità”), Rachel si costruisce una vita fittizia: finge di recarsi ogni giorno al lavoro, che ha perso a causa dell’etilismo, e per coprire il tratto Ashbury-Londra ogni giorno prende il treno (“Il treno della sera parte alle 17.56 ed è un po’ più lento di quello del mattino: ci mette un’ora e un minuto, sette minuti in più, anche se si ferma nelle stesse stazioni”), che nel tragitto lambisce la casa, il civico 23 di Blenheim Road (“Non mi interessano le altre abitazioni, men che meno quella che si trova Quattro porte più Avanti, e che un tempo era mia”), che un tempo abitava con l’ex marito Tom e che questi oggi condivide con la seconda moglie Anna e un neonato.
Sul treno la donna fantastica e riversa il proprio interesse su una coppia apparentemente felice: Jess e Jason (“Jason… è un medico… Jess… lavora nella moda… Sono felici. Sono come eravamo noi, come me e Tom, cinque anni fa”), che nella realtà si chiamano Scott e Megan.
Quando i due tradiscono l’ideale d’incarnare la coppia felice (“Sono molto arrabbiata con lei per aver tradito Scott e aver mandato in frantumi la mia idea di coppia perfetta”), Rachel decide di affrontare la delusione e agisce spesse in preda ai fumi dell’alcol.
Poi Jess sparisce e Rachel viene sospettata di avere un ruolo in questa scomparsa. Tanto più che La ragazza del treno è vittima di un’amnesia che apre il romanzo a ogni possibilità (“Se la mia mente custodisce un segreto, allora devo trovare qualcuno che mi aiuti a svelarlo. Uno psichiatra o uno psicoterapeuta…”).
La ragazza del treno ha tutti gli ingredienti che motivano il successo ottenuto: una narrazione che alterna i punti di vista dei protagonisti, una costruzione intrigante che combina psicologismo e mistero, un sapiente dosaggio della strategia della tensione romanzesca, il carico emotivo prodotto dall’ombra di un infanticidio...
Bruno Elpis