Le recensioni di Bruno Elpis
Tre donne di Dacia Maraini (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Tre donne di Dacia Maraini – Gesuina, Maria e Lori rappresentano tre generazioni e tre punti di vista, forse anche tre fasi dell’evoluzione esistenziale della donna.
Sessantenne che intende gustare ancora i piaceri della vita (“Ti rendi conto che quello è un ragazzo, ha la mia età e tu potresti essere sua nonna!”) e non disdegna di affacciarsi al nuovo mondo social, con i suoi miraggi e le sue degenerazioni, Gesuina ha un passato di attrice (“Finché sono viva mi voglio divertire, Come Mirandolina?”) e un presente d’infermiera a domicilio (“Devo mantenere la mia fama di regina della siringa”).
Quarantenne che apprezza la cultura e sogna l’amore vero (“Molto più soddisfacente sognare attraverso le parole scritte che attraverso una macchina diabolica che sembra avvicinare le persone nel momento stesso in cui le allontana”), Maria vive di traduzioni (“Flaubert mi fa dannare. Perché ha detto Emma Bovary sono io, se poi la bistratta, la disprezza, la considera una nemica?”) e coltiva un sentimento puro per un transalpino.
Giovane superficiale e umorale, Lori frequenta un compagno benestante (“Il tuo drago sulla schiena”) e dedica un po’ del suo tempo libero a una clochard alla quale confida i suoi segreti.
Un bel giorno François s’introduce nella casa delle Tre donne e, come già fece l’ospite nel Teorema di Pasolini, spariglia l’equilibrio tra le Tre donne (“Non è colpa tua, François, i corpi a volte tradiscono. Le conseguenze di solito sono nulle ma in questo caso avete concepito un figlio e tutto è diventato più complicato”).
Dacia Maraini ancora una volta affresca una storia nella quale la donna è protagonista indiscussa.
E l’uomo?
L’uomo è il coreografico e apatico François (“François diventa sempre più ozioso e sempre più bello, addirittura splendente come un san Michele pronto a trafiggere il drago”), è Simone il fornaio – impotente, infedele, con il desiderio di figliare – o il fedifrago Filippo, che Gesuina conosce via web e che cerca d’imporre una nuova logica di dominio e supremazia (“Secondo me neanche lui vuole veramente incontrarmi, ma possedermi via etere, virtualmente farmi sua, tutta sua e pronta a un abbraccio che non avverrà mai anche se avverrà tutti i momenti nella sua immaginazione e forse anche nella mia”)…
Bruno Elpis