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Le recensioni di Bruno Elpis

La Locanda dell’Ultima Solitudine di Alessandro Barbaglia (qlibri)

coverHo prenotato in quella Locanda 

La Locanda dell’Ultima Solitudine di Alessandro Barbaglia è una storia tracciata ai confini del nonsense. Vediamo se riesco a disegnarne una sinossi ragionevole. 

Alla misteriosa e taumaturgica Locanda (“Ho prenotato in quella Locanda di cui ho trovato il biglietto nel suo baule”) confluiscono i percorsi esistenziali di due giovani: Libero e Viola.

Lui ha sposato la figlia del sindaco della Città Grande.

Lei abita in un paesino chiamato Bisogno e discende da una stirpe ove le donne hanno nomi di fiori (“Una volta Margherita accordava i fiori”) e sono per lo più dedite ad attività a dir poco voluttuarie: “Il mercoledì avrebbe organizzato anche un corso per imparare a piangere. Il primo livello era facile, si usavano le cipolle, ma poi bisognava fare tutto senza aiuto.” Viola ha inoltre patito un grande dolore: suo padre si è allontanato (e come non capirlo, vien da chiedersi, anche noi forse saremmo fuggiti a gambe levate da lì!). 

La locanda è stata forse fondata da un ragazzino fuggito – anche lui! - ai tempi dei partigiani (“I dodici partigiani dell’Ossola l’avevano preso con loro perché era figlio di falegname… sapeva pelare patate…”)  ed è gestita da un misterioso uomo con i baffi. 

Poi i luoghi astratti – la Città Grande e Bisogno - si definiscono: così compare la stazione di Orta e la Locanda si materializza in zona Camogli (“Aveva ancora la forma dell’Ultima Solitudine, la forma dell’uomo che non accetta la vita per paura di morire. E abbandona tutti, per morire solo. O solo per morire”). 

Tra ontologia prêt à porter e umorismo che grida vendetta (“Ma i cani non spariscono, scappano!... Forse la pipì scappa, ribatte Libero con aria stizzita”), ho stentato a sintonizzarmi con il tono di questa storia (finalista al premio Bancarella 2017). 

Giudizio finale: stralunato, naïf, grottesco. 

Bruno Elpis 

http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-italiana/discussions/review/id:59144/