Le recensioni di Bruno Elpis
La tigre e l’acrobata di Susanna Tamaro (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
La tigre e l’acrobata di Susanna Tamaro è una fiaba-romanzo carica di allegorie e di amare considerazioni sull’uomo (“È l’essere umano il principio della disarmonia”).
Piccola Tigre e Tigrotto sono due cuccioli di madre siberiana (“Piccola Tigre non è la tigre di Sandokan e neppure Shere Khan, le nebbie vaporose dei tropici le sono sconosciute…”). La mamma insegna ai due piccoli le tecniche di caccia (“Il salto e la sorpresa sono le nostre arti”) e, soprattutto, la diffidenza nei confronti dell’uomo (“Tra tutti gli animali, l’uomo era l’unico a essere in grado di mettere fine ai loro giorni”).
Ben presto la mamma si accorge che Piccola Tigre ha un indole diversa: è distratta, poco propensa alla caccia e sempre alla ricerca.
Nonostante mamma Tigre lasci a lei il proprio regno, Piccola Tigre insegue il sole, si allontana e s’imbatte in un uomo che vive solo in una capanna: è l’erede di sciamani e l’accoglie in casa sua. Ma gli altri uomini sono in agguato, sempre pronti a imporre la loro sciagurata logica di morte (“Non era bene che si sapesse che un uomo e una tigre vivevano insieme, condividendo il cibo e i pensieri”).
Piccola Tigre, ormai adulta, conosce la prigionia del circo, dal quale fugge grazie all’aiuto di un bambino, il piccolo acrobata.
La riconquista della libertà è preludio di una nuova ricerca, questa volta sui monti, sino a un varco che rappresenta l’ideale ultraterreno dell’armonio e del superamento di ogni dissidio tra animali, uomini e natura.
“… La vera ragione per cui gli uomini amavano uccidere le tigri… era l’invidia. Invidia per la loro potenza, invidia per la loro regalità.”
Bruno Elpis