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Le recensioni di Bruno Elpis

“A misura d’uomo. Pasolini e noi”, Sabaudia 3-4 dicembre: il reportage (prima parte)

Il 3 e il 4 dicembre, presso le Poste Angiolo Mazzoni di Sabaudia,si è svolto il convegno internazionale intitolato "A misura d’uomo. Pasolini e noi”. 

 

Nella grigia luce lagunare della città di fondazione ove Pasolini acquistò casa con Moravia, il convegno – dopo gli onori di casa del prof. Rino Caputo – si è aperto con una riflessione sul titolo dell’evento a cura del prof. Angelo Favaro: misura – da mensura, mensus, metiri – è l’unità convenzionale che stabilisce un rapporto tra persone e cose. Cosa succede quando questa relazione si rompe? Il riferimento è anche alla riflessione contenuta in “Sabaudia e la civiltà dei consumi” di P.P.P., da noi pubblicata a questo link http://www.i-libri.com/opere/pasolini-sabaudia-e-la-civilta-dei-consumi 

Mentre siamo ancora suggestionati dagli stimoli forniti dall’introduzione, il convegno entra in medias res grazie al docufilm realizzato da Giovanni La Rosa. Sulla filigrana della favola contenuta nella “Lettera a Giulia Maria Crespi”, sfilano le immagini di Pasolini a Sabaudia e s’intrecciano ai pensieri dell’intellettuale che si è sempre interrogato sulla realtà e sulle sue dinamiche spesso tragiche. Le emozioni provocate dalla visione del filmato sono potenti e si dilatano quando viene evocata la morte ingiusta e crudele di Asaad, l’archeologo guardiano di Palmira recentemente assassinato dall’Isis. 

Il pomeriggio prosegue con il coinvolgimento del pubblico, che viene chiamato a “lasciar parlare Pasolini”. Al microfono si avvicendano relatori e pubblico, ciascuno legge rime o pensieri del regista del “Vangelo secondo Matteo”. L’auditorium si riempie così della magia della parlata friulana grazie all’intervento del sindaco di Casarsa della Delizia, la d.ssa Lavinia Clarotto, ma anche della musicalità portoghese espressa nella traduzione di una poesia letta da Davi Pessoa Carneiro, docente dell’Universitade Estado do Rio de Janeiro. Alcuni studenti si alternano nella lettura de “Il discorso dei capelli”, da noi pubblicato a questo link http://www.i-libri.com/opere/pasolini-il-discorso-dei-capelli 

Le letture sono intense, potrebbero continuare a lungo, tanto grande è il desiderio dei presenti di “lasciar parlare Pasolini” ancora una volta, sfidando le leggi dell’assenza fisica.
Io avrei voluto proporre una sintesi per stralcio di “Atti impuri”, un’opera pubblicata postuma che trasuda la nostalgia per un Friuli madrigalico nel quale si consuma il dramma autobiografico di un giovane Pasolini:
“Eravamo esiliati in un borgo perso tra i campi, è vero, ma non troppo lontano però dalla stazione di Castiglione e dal ponte sul Tagliamento…
Una ventina di giorni dopo cominciammo a far scuola ai ragazzi di Villuta, due dozzine in tutto…
Oh, il risveglio in quella luce fredda e candida! Ristorato dal sonno, mentre il meriggio volgeva alla sera, sentivo respirare intorno a me una vita la cui troppa famigliarità mi dava una specie di struggimento…
Riconoscevo gli odori serali del fumo, della polenta e del gelo; riconoscevo le inflessioni della lingua…
Nel mercato c’erano una giostra e altri baracconi. Venne sera. In un’aria da temporale, con gli amici e le amiche, volli andare a fare un sopralluogo in quella squallida sagra…
Si andava a fare il bagno in una cava di ghiaia, tra i campi dietro il cimitero…
Ed erano quelli i giorni della mia vera purezza, della mia più buona e commovente gioventù: mai come in quei giorni ho amato il mondo e mi sono fatto amare..
Tethnakai d’aolos thelo… Vorrei veramente esser morto…
Ho venticinque anni, l’età in cui Gozzano disse addio alla giovinezza…
Non ho il senso vero del rimorso, della colpa, della redenzione: ho solo un unico senso del destino…”  

Nel corso del pomeriggio viene presentato il libro “Non sono venuto a portare la pace ma la spada - Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, cinquant’anni dopo in Basilicata”, pubblicato dalle Edizioni Sinestesie e curato da Maura Locantore, reduce dal recente convegno di Maratea.
Il volume raccoglie saggi e interventi di insigni studiosi, critici, giornalisti, testimoni che si interrogano sulla genesi, sulla realizzazione e sull’accoglienza nelle sale cinematografiche del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, e dibattono sul film, in modo originale e appassionato, non senza pregevoli rilievi di carattere scientifico, a cinquanta anni dalla prima proiezione. A questo link è possibile visionare una sintesi dell’opera:
http://www.edizionisinestesie.it/index.php/biblioteca-sinestesie/112-pace-spada-vangelo-matteo-pasolini/112-pace-spada-vangelo-matteo-pasolini 

1 - continua