Un romanzo leggermente tinto di giallo, quello in cui “la signorina Tecla Manzi” è un’altra icona creata con ironia da Andrea Vitali. L’autore, non smentendo la sua poetica, anche in questa storia non ha scelto come protagonista una femme fatale, una donna avvenente e di successo, o una ballerina di charleston reduce dai fantastici anni venti (il romanzo è ambientato negli anni trenta, con retrospettive sino agli inizi del secolo)… bensì un cumulo di ossa, “una donnetta secca secca come un missoltino” (ove ‘missoltino’ è l’agone essiccato, da mangiare con la polenta secondo la tradizione culinaria lariana) con un passato da ‘fuori di testa’ (di pittrice di bassa lega e di mistica visionaria) che getta un’inesorabile ombra sulla sua credibilità. Ma procediamo con ordine ... La signorina Tecla Manzi, Andrea Vitali