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Le recensioni di Bruno Elpis

L’innesto di Luigi Pirandello (i-libri)

 

“L’innesto” di Luigi Pirandelloè un’opera teatrale, rappresentata per la prima volta nel 1919, che anticipa temi ancor oggi di grande attualità. 

Laura è sposata  da sette anni, non riesce ad avere figli dal marito Giorgio,  da qualche tempo si reca a Villa Giulia per dipingere. Lì viene violentata (“Un’aggressione? Già. A Villa Giulia, pare. Vi s’era recata a dipingere”) e, dopo lo stupro, scopre di essere incinta. Il marito Giorgio non può accettare questa gravidanza e chiama il dottore perché la faccia abortire. Laura non vuole rinunciare al bambino e ingaggia con il marito un confronto sull’autenticità del loro sentimento. 

Nel travaglio intimo della protagonista, risulta determinante un dialogo con il giardiniere che, nella casa di campagna, illustra alla sua signora le tecniche dell’innesto (“Ah, la pianta per sé, bisogna che sia in succhio, signora! Questo, sempre. Ché se non è in succhio, l’innesto non lega… in succhio. Vuol dire… in amore, ecco! Che voglia… che voglia il frutto che per sé non può dare!”). 

L’allegoria della pratica botanica è illuminante e, in un colpo solo, pone lo spettatore di fronte alle tematiche del dramma della sterilità ("Sedute accanto a me c'erano due donne e una diceva all'altra che una donna dopo tanto tempo se non ha figli si guasta e anche l'uomo si guasta"), della violenza sulle donne, del diritto alla vita del nascituro, dell’odiosità del vile reato, delle dinamiche sociali che si scatenano come conseguenza di un atto di sopraffazione. 

L’opera mostra un’altra dimensione, l’ennesima, del Pirandello drammaturgo e restituisce un’immagine pionieristica del filosofo-artista. A riconferma della  grandezza di un Maestro del nostro tempo. 

Bruno Elpis 

http://www.i-libri.com/libri/linnesto/