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Le recensioni di Bruno Elpis

Nella mente dell’ipnotista di Lars Kepler (i-libri)

Lars Kepler

Grazie a Lars Kepler, lo pseudonimo dei coniugi Ahndoril, “Nella mente dell’ipnotista” ritorna il nuovo eroe della tensione scandinava: “Erik Maria Bark è medico, psichiatra e psicoterapeuta, è specializzato in psicotraumatologia e psicologia delle catastrofi e ha lavorato in Uganda per la Croce Rossa. Per un periodo di quattro anni… ha guidato un pionieristico progetto di ricerca sulla terapia di gruppo in ipnosi profonda e molti lo ritengono la massima autorità mondiale nel campo dell’ipnosi clinica.” 

In questa seconda avventura, con la tecnica dell’ipnosi Erik supporta le indagini che hanno per oggetto una scia di terribili delitti: l’assassino sorprende le donne nelle loro abitazioni, le sfigura, ricompone il corpo avendo cura di posizionare una mano in modo anomalo, ruba piccoli trofei dalle spoglie della malcapitata (“L’assassino ha preso il piercing”).

Non bastasse questo complicato rituale, l’omicida – nell’imminenza del delitto – avvisa la polizia con un filmato che riproduce la vittima nell’intimità della casa. 

La trama è avvincente perché combina spunti di criminologia (“uno spree killer… l’espressione identifica un assassino che uccide almeno due persone in luoghi diversi a distanza di tempo molto ravvicinata. Uno spree killer, a differenza di un serial killer, può avere una vita sessuale normale, priva di traumi, e quasi sempre non pianifica a lungo gli omicidi, che di solito sono invece il frutto di una crisi improvvisa e devastante”) e anatomia (“Come forse lei sa, l’ippocampo organizza i nostri ricordi secondo criteri di spazio e di tempo… poi l’informazione viene passata alla corteccia prefrontale… ma questo processo si modifica in presenza di stati di forte eccitazione o di shock… Quando l’amigdala identifica una minaccia, vengono attivati sia il sistema nervoso autonomo sia…”) con le misteriose abilità di Erik (“Anche l’ipnotista cade in una sorta di trance, la cosiddetta risonanza ipnotica”).
Ma qual è il profilo dell’assassino (“Un voyeur… uno stalker…”)?
E quali sono gli elementi che accomunano le vittime (“Ha avuto una breve storia con Maria Carlsson, Sandra Lundgren era stata una sua paziente e sa di aver incontrato Susanna Kern”)?
A cosa mira il pazzo che semina tanto terrore e sparge tutto questo sangue? 

Ben presto Erik si trova coinvolto nella vicenda non soltanto in qualità di collaboratore della giustizia. Sarà pesantemente indiziato (“Ci sono le tue impronte digitali su un oggetto che hanno trovato nella mano di Susanna Kern”), dovrà fuggire per non essere arrestato e finirà dritto dritto nelle fauci spalancate del responsabile. 

Il romanzo abbonda di eventi, personaggi, aggressioni, inseguimenti e trappole: la sovrabbondanza e gli eccessi non giovano alla perfetta riuscita di una storia che dalla fisionomia del protagonista trae il suo fascino principale. 

Bruno Elpis 

http://www.i-libri.com/libri/mente-dellipnotista/