Racconti e poesie di Bruno Elpis
La volpe e l'aquila
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- Categoria: Racconti e poesie
- Scritto da Bruno Elpis
Una volpe, spinta dal digiuno, si aggirava famelica sulla neve. Non mangiava da giorni. E la pelliccia fulva sembrava insufficiente a proteggerla dal freddo polare.
Ma erano soprattutto i morsi dell’inedia a sospingerla nell’affannosa ricerca di cibo, che potesse placare il suo senso di vuoto.
Zampetteva irrequieta ed esplorava le zone impervie delle sommità innevate, sperando di individuare un animale qualsiasi da azzannare.
Improvvisamente vide un’aquila piombare sulla preda ignara e artigliarla.
L’attacco era stato fulmineo e mirato.
La volpe, in balia dell’istinto di sopravvivenza, emise un latrato d’invidia e il suo grido distrasse la regina dei cieli.
Il rapace distolse per un attimo il suo interesse dalle spoglie del roditore agonizzante.
Lesta e scaltra, la cacciatrice si avventò sulla marmotta ancora palpitante e la sottrasse all’aquila.
La reazione della sovrana degli uccelli fu improvvisa e rabbiosa.
Sbatté le ali e a colpi di rostro reagì contro la ladra che aveva cercato di rubare il suo bottino di guerra. Vorticando le piume e sciabolando con gli artigli, il maestoso uccello mise in fuga l’approfittatrice, che si allontanò guaendo e gemendo.
“Era tutta pelliccia”, si consolò la volpe pensando all’occasione sfumata.
L’umiliazione patita prevaleva addirittura sull’istinto che l’aveva guidata.
“La sua carne sapeva di selvatico, non era adatta al mio gusto sopraffino”, aggiunse l’animale, cercando di ignorare le fitte lancinanti della sconfitta.
Ma le ferite riportate nello scontro bruciavano e lasciavano macchie rosse sulla coltre candida della neve.
Non sempre i tentativi di approfittare di un altro essere vivente sono destinati al successo. Talvolta l’opportunista incappa in individui battaglieri, fieri o dotati, che sanno contrastare le insidie.
Bruno Elpis
