Il mistero dei massi avelli, un romanzo di Bruno Elpis
Il commento di Pia Sgarbossa (www.qlibri.it)
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- Categoria: Il mistero dei massi avelli
- Scritto da Bruno Elpis
L'OCCHIO DELLE TENEBRE E' ABBAGLIANTE E MAGNETICO
Il ritrovamento di un corpo di donna nel lago di Como... È la notizia che ascolto al telegiornale a pochi giorni da Natale... è l'argomento del libro che mi avvio a leggere... Coincidenza che avvolge in un'aura misteriosa la mia lettura e che, confesso, mi ha creato qualche inquietudine.
Non sono superstiziosa, ma come la giovane nipote del commissario Giordan, il protagonista del racconto, sono anche io possibilista... non annullo a priori alcuna eventualità...
Concordo col Prof. Angelo Favaro che, nella sua prefazione, associa la visione della realtà proposta dall'autore, ad una percezione ossimorica... la diatriba tra il bene e il male che si incontrano e che si scontrano, a momenti in danze ingannevoli, in altri in duelli infiniti... È il trionfo della luce oscurante, delle tenebre abbaglianti, della morte che si fa viva, delle perversioni liberanti, della potenza indebolita.
Come spesso ama dire Bruno Elpis, il nostro caro amico e autore, è l'infanzia negata che reclama vendetta... perché un'infanzia rubata, non torna più!
In questa spasmodica lotta del male che tenta d'imporsi sul bene, nasce lo sviluppo di una storia noir intrigante.
Il commissario Giordan , ancora una volta non si smentisce e si presenta con semplicità e si offre a noi grazie alle sue azioni. Si contraddistingue da una "giusta umiltà" ed è autocritico; ha una continua capacità di sapersi mettere in discussione e di essere disposto a confronti che, grazie alla sua passione contagiosa, trova nella sua familiarità o tra le sue conoscenze acquisite. Lui non si vanta, non cerca la gloria e il successo.
È un uomo reduce da un grande amore passato e per questo spesso malinconico.
Assistiamo con emozione al nascere di un suo nuovo amore. Incontri passionali che lo ricaricano nel corpo e nello spirito... incontri d'amore che ci vengono fatti immaginare e mai rivelati, come solo una persona rispettosa, quasi pudica direi, ed elegante come Bruno sa offrirci.
Ho apprezzato tantissimo che tutta la narrazione avesse come sfondo integratore un ambiente davvero affascinate e nuovo per me... angoli del lago di Como a me sconosciuti, che mi sono stati spiegati nella loro origine storica, scientifica e leggendaria: i Massi degli Avelli.
Se prima di iniziare il racconto guardando la foto della copertina, vedevo un piccolo lago in miniatura dalle limpide acque riflettenti, al termine della mia lettura, riguardandola, vi ho scorto un occhio vitreo, luminoso, quasi magnetico ammaliante e pericoloso... una pozza d'acqua invitante, attraente, che sa nascondere segreti... svelati in questo libro in parte... ma non del tutto... perché il fascino del mistero dei Massi degli Avelli è destinato a durare a lungo... forse per sempre.
Un racconto a tratti thriller, psicologico, che vede nelle pratiche della magia e dell'occulto una possibile via, che fa riferimento alle leggende dei miti antichi; un libro che anche dal punto stilistico sa offrire molto. A volte semplice, a volte più ermetico e complesso.
Un libro che merita di essere letto... perché tra le righe si legge anche la stessa passione dell'uomo Bruno Elpis, che continua nella sua intima ricerca d'approfondimento nell’eterna lotta tra il bene e il male, un'attenzione questa che solo una persona con una grande competenza e nel contempo sensibilissima può avere.
E io mi auguro davvero che la sua ricerca continui attraverso l'appassionante saga del caro commissario Giordan.
La lettura di questo libro ha suscitato in me una riflessione... Se la genialità umana va di pari passo alla bassezza più estrema... allora io decido d'invocare a tutta voce la mia... semplice normalità!
"Nel candore della neve ci si può perdere... e quando la neve si sarà sciolta... cosa troveremo???"
Pia
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