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Fatti e libri, rubrica di Bruno Elpis

Il nichilismo

A che cosa assomiglia il nulla?
A questa domanda tenta di rispondere Murray Fredericks con un fotodiario mozzafiato ove le immagini tentano di catturare “il nulla”. 

Sono foto realizzate in Groenlandia (“Ero attratto dal vuoto di quel bianco sconfinato e lucente, dal paesaggio privo di segni, perfettamente piatto, con distese di ghiaccio a perdita d’occhio”), terra nella quale è stato possibile sperimentare un’emozione particolare: “Quando stai per lunghi periodi in uno spazio vuoto, il mondo esterno e quello interiore finiscono per confondersi”. 

Da questo “nichilismo fotografico” noi saltiamo al “nichilismo filosofico”, ricordando che questa designazione viene attribuita a Nietzsche in un’accezione impropria rispetto alla definizione di “atteggiamento… secondo il quale, una volta stabilita l’inesistenza di alcunché di assoluto, non ci sarebbe alcuna realtà sostanziale sottesa ai fenomeni di cui pure si è coscienti, risultando quindi l’intera esistenza priva di senso” (Treccani).
Perché Nietzsche denuncia “la presunta inarrestabile decadenza della cultura occidentale greco-cristiana” ponendo “la distruzione teorica e pratica dei valori della tradizione” come premessa per un risorgimento della volontà umana e un superamento della condizione di malattia attraverso la rivalutazione dell'esistenza (nichilismo attivo) divenuta libera da ogni pretesa di verità assoluta. Fondamento del nichilismo è la "morte di Dio", simbolo della perdita di ogni punto di riferimento e rivelazione del nulla universale. 

“Con la paura dell’uomo abbiamo perso anche l’amore per lui, il rispetto per lui, la speranza in lui, anzi la volontà di lui. La vista dell’uomo rende ormai stanchi – che cos’è oggi il nichilismo se non è questo?... Noi siamo stanchi dell'uomo...” (Friedrich Nietzsche, Genealogia della morale, 1887)

“Quel che sarebbe da temere, quel che ha effetti disastrosi come nessun altro disastro, non sarebbe la grande paura, bensì a grande nausea per l’uomo; come pure la grande pietà per l’uomo. Posto che un giorno queste due cose si accoppiassero, ne verrebbe subito al mondo, inevitabilmente, una delle cose più sinistre, l’«ultima volontà» dell’uomo, la sua volontà di nulla, il nichilismo. E in realtà molte cose sono a ciò predisposte.” (Friedrich Nietzsche, Genealogia della morale, 1887)

“Il nichilismo è alle porte: da dove ci viene costui, il più sinistro fra tutti gli ospiti?” (Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi, 1869/89)

Sorge all'orizzonte il contrario del mondo che veneriamo, e del mondo che viviamo e che siamo. Non resta, che o eliminare le nostre venerazioni o eliminare noi stessi. Quest'ultima cosa è il nichilismo.” (Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi, 1869/89) 

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