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Elpi-logo n. 17 – Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti

coverE’ qui la festa?

Un romanzo un po’ “sopra le righe”, questo di Ammaniti.
Un bizzarro riccastro, Sasà Chiatti, organizza una festa strampalata, alla quale invita VIP e sedicenti VIP dello spettacolo, dello sport e della politica. Teatro della festa è il parco di Villa Ada, acquistato dal Comune di Roma e adattato alle insolite attività nelle quali la festa verrà declinata (è previsto perfino un safari!).
Tra gli invitati c’è anche lo scrittore di successo Fabrizio Ciba, in cerca d’ispirazione. E Mantos, leader delle “belve di Abaddon”, setta di Oriolo Romano sull’orlo dello scioglimento. Per rivitalizzare la setta, il leader propone  di assassinare la cantante Larita, ex satanista ora convertita al cattolicesimo.
La festa – nell’intrico dei partecipanti, tutti dediti a perseguire scopi personali – degenera ben presto: il safari lascia sul campo alcune vittime e la confusione prevale quando un gruppo di persone (i ciccioni), abitanti delle catacombe sotterranee di Santa Priscilla, riemergono dopo anni di vita sotterranea, per razziare cibo e massacrare gli invitati.

Perché “i ciccioni” sono discendenti e mutazioni degli atleti sovietici che parteciparono alle Olimpiadi di Roma del 1960, dissidenti clandestini fuggiti all'oppressione del regime comunista dell’Unione Sovietica di quegli anni.
Satira truculenta dei malcostumi italiani?
Dileggio del mondo fatuo e viziato di VIP che non si comprende a cosa debbano il nomen di “persone importanti”?
Atteggiamento beffardo nei confronti dell’originalità forzata e ricercata in modo spasmodico?
A me, questo romanzo, a tratti umoristico, a tratti eccessivo, è sembrato inquinato dagli stessi mali che vorrebbe flagellare.

Bruno Elpis

http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-italiana/discussions/review/id:33642/