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Elpi-logo n. 5 - La ragazza di carta di Guillaume Musso

coverIn quest’opera ho colto e apprezzato due idee di fondo, sulle quali voglio incentrare il mio commento.
Il primo pensiero: che la realtà da un lato e l’immaginazione letteraria dall’altro sono talmente compenetrate e compenetrabili da essere intercambiabili. L’osmosi tra vita reale e fantasia creativa è ambivalente e bidirezionale: il personaggio di un romanzo abbandona le righe dello scritto e visita il mondo degli uomini in carne e ossa. Creatore e creatura si scambiano i ruoli, dialogano, diventano uno il salvatore dell’altra. E viceversa.
Tom Boyde, scrittore in crisi creativa, ha interrotto la scrittura del suo ultimo romanzo. Quando tutto sembra perduto, nel bel mezzo dell’autodistruzione e completamente sul lastrico, Tom incontra Billie: una donna misteriosa, bellissima, nelle cui vene scorre … non sangue … bensì inchiostro. Perché Billie è la protagonista del romanzo incompiuto di Tom ed è caduta, insieme alla pioggia, nel mondo reale, sgocciolando da una frase lasciata in sospeso. Se Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà...

La seconda intuizione che ho apprezzato: una storia esiste e prende vita in tanto quanto vi siano persone che la leggono. Così, il destino di un’opera è legato alla catena di lettura che – in modo del tutto casuale – si crea nei successivi passaggi di mano in una pratica per la quale … un libro lo si legge, lo si abbandona perché altri lo trovino e lo leggano a loro volta, appuntando impressioni e opinioni … così che il libro si impregni di esistenza e di esistenze. 
Musso si riconferma abile nel mescolare elementi romance e fantasy, talvolta tinti di giallo, dando vita a un genere completamente personale. E avvincente.

Bruno Elpis

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