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Le recensioni di Bruno Elpis

Vortici di Ilaria Spes (Malgradopoi)

coverDopo questi versi, dopo queste immagini, le parole devono essere silenziose. Per godere – e lo diciamo con l’autrice – “nella luce del silenzio” (Attesa) che

E' gravido di pensieri.
Nutre e annulla
ogni impalpabile
possibilità

In silenzio. Per conservare e mantenere in noi l’eco della musica delle poesie di Ilaria Spes. Attraverso le sue parole, attraverso immagini che sono suoni (come quello di un Carillon: “Abbandonarsi alla musica/per paura che il silenzio …”) e declinano colori e forme: scegliendo di comporre musica nella ricchezza delle possibilità offerte dalla lingua italiana e nell’immensità delle tonalità della natura.

La potenza di questi versi risiede nella capacità estetica di colpire la sensibilità, come la luce impressiona la pellicola (non a caso, sul sito dell’autrice si possono ammirare splendide fotografie). Ilaria Spes sembra che parli della natura, invece parla di se stessa. Perché lei è natura, ma è anche angoscia, passione, sofferenza. “Di giorni disgregati/e anarchici”, di “segmenti di vita” (Lettere sparse), “attraverso giorni torti” (Oltre la polvere).

Ilaria Spes dispensa magia raffinata di suoni e silenzi, di pause e di vibrazioni. Stimolando il desiderio di bellezza che si dibatte nella nostra intimità. Sfidando e provocando, oltre ai cinque sensi, fantasia e dimensioni sommerse. Evocando, materializzandolo, il mondo delle idee e dei

Pensieri

Che passano veloci
come stormi d’uccelli
in volo.

Parlando attraverso simboli che sono ad esempio: nuvole, mare, vele, Arpe di mare e Perle di mare. Colloquiando con gli altri esseri viventi. E attendendoli (il picchio: “Anche oggi l’ho aspettato. Senza darlo a vedere. Perché so che a lui non piace”, in Piccoli vortici; “Sopraggiunge la gazza./L’aspettavo”,  In giardino). In liriche che sono quel che sembrano e, al tempo stesso, sono immagini e allegorie. Come la visione, descritta in una splendida poesia, che si materializza

Sotto la pioggia

Io e lei,
una bambina bagnata
e triste
Camminiamo
in direzioni opposte
lungo una strada deserta
e grigia
che piange
le nostre lacrime.

E allora, completamente catturati – seguendo  Le ragioni del cuore che “sono piste inesplorate” - ci lasciamo risucchiare dai Vortici mulinanti della poesia di Ilaria Spes. Dopo aver letto anche la penetrante prefazione critica di Silvia Denti.

Bruno Elpis