logotype
Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis

Le recensioni di Bruno Elpis

Silenzio si ruba di Marco Travaglio

“Silenzio, si dorme!” è l’esortazione che i genitori indirizzano ai figlioletti recalcitranti quando non vogliono dormire.

“Silenzio, si gira!” intimavano registi come Fellini sui set cinematografici. “Silenzio, si gira” è anche un film di Campogalliani, datato 1943 e tratto da un soggetto di C. Zavattini.

Entrando in zona ‘decalogo dei comandamenti’, “Silenzio, si uccide” – altrimenti noto come “Assassinio allo specchio”, trasposizione cinematografica con Angela Lansbury nel ruolo di Miss Marple e attori del calibro di Liz Taylor, Geraldine Chaplin, Tony Curtis e Kim Novak – è un giallo nato dalla fantasia dell’insuperabile Agatha Christie.

Balzando dal quinto al settimo comandamento, “Silenzio si ruba” è l’esclamazione grottesca e vagamente cinica di Marco Travaglio, che ci regala la retrospettiva 2011 del governo Berlusconi. E lo fa con la consueta intelligenza lucida, critica e, perché no, anche satirica che tutti – avversari compresi – gli riconoscono.

”Silenzio si ruba” è un saggio breve con un filo conduttore: le puntate di Passaparola; gli argomenti delle puntate della rubrica del lunedì diventano i titoli dei capitoli, attraverso i quali è possibile esaminare in controluce caratteristiche e anomalie di un sistema politico che nel deposto premier ha avuto il suo leitmotiv.

 

Un governo viene ricordato perché si caratterizza per un intervento normativo specifico (ad esempio, il suffragio universale – per inciso: ma perché viene chiamato ‘universale’ se dal voto erano escluse le donne? - del quarto governo Giolitti), per un atteggiamento politico (il compromesso storico), per un’ideologia (il governo De Gasperi e l’ideologia di Don Sturzo) o per eventi storici.

Il governo che ci ha accompagnato all’attuale collasso sarà ricordato per gli slogan (le cariche politiche sono ostaggio delle toghe rosse!), per aver avvicinato l’opinione pubblica a concetti giuridici quali ‘legittimo impedimento’, ‘processi brevi’ e ‘allungamenti dei processi’ in dubio pro reo, per l’affollamento di scandali e vertenze giudiziarie (Rubygate, Lodo Mondadori; Mediatrade, Mills e chi più ne ha più ne metta). Non bastasse, nel 2011 abbiamo assistito al dilagare di fenomeni di costume alla portata di tutti: i festini con ragazze straordinariamente giovani, belle e retribuite e i celebratissimi bunga bunga, prodotto d’importazione.  Non dimenticheremo infine le misure xenofobiche stigmatizzate dalla UE, le repressioni anti-ecologia che vanno sotto la sigla TAV e – questa volta parlo seriamente –  gli splendidi, plebiscitari successi referendari su temi importanti come l’energia atomica, il controllo di una risorsa primaria (l’acqua) e l’immancabile ‘legittimo impedimento’.

E quindi … non ci resta che fare silenzio … un silenzio che ha tanti significati: perché sul silenzio si fonda il potere mafioso, sotto il silenzio deve passare  il numero crescente di poltrone compiacenti, o forse semplicemente perché la gente – dopo tante chiacchiere – adesso davvero desidera il silenzio dei fatti concreti.

Il libro-saggio di Travaglio è abbinato a un DVD in un cofanetto che potrebbe rappresentare un presente  spregiudicato, anticonformista e di protesta.

Da regalare con l’auspicio: “Silenzio, si lavora!” o “Silenzio, si risale la china …”. Questo, per lo meno, é l’augurio di …

Bruno Elpis

http://www.i-libri.com/silenzio-si-ruba-di-marco-travaglio.html