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Le recensioni di Bruno Elpis

Il giornale di Bradet: "L'eco dei monti"

Quando l’amica Irina Turcanu, scrittrice, membro di redazione della Ciesse Edizioni e responsabile per la stessa casa editrice della collana “Sinergie”, mi sottopone “L’eco dei monti”, leggo con curiosità il numero “zero” del dicembre 2011. Si tratta di un’iniziativa editoriale che si propone di stabilire e mantenere un contatto tra i giovani, con l’ausilio dell’associazione “Il Giocattolo”, attraverso articoli e réportage. In sostanza è un modo per favorire la comunicazione e la reciproca conoscenza tra due paesi comunitari o, con un’espressione forse più ambiziosa, l’integrazione culturale.

“Perché leggerci?”, il capo redattore Georgiana Purea anticipa la mia domanda e mi risponde: “Perché tu vuoi sapere, vuoi scoprire, non notizie dalla TV, riguardo persone che non conosci e attività che non fai.”

Verissimo. Di “Bradet” io non ho mai sentito parlare. E allora sapete cosa faccio? Siccome mi piace capire di che cosa si sta parlando, mi chiedo in quale angolo della Romania si trovi questo paese. Digito “Bradet” nella stringa di Wikipedia e non trovo risultati. Li trovo invece digitando il nome del vicino centro minerario “Anina” e così verifico che la zona è ai confini con la Serbia:

Poi, leggendo gli articoli, scopro altre cose: che a Bradet “ti cade la foresta addosso” e allora la mia mente vola e la fantasia immagina un paese ove si stanziarono gli ‘haiduci’, genti nomadi che abitavano nelle foreste, ove una chiesa vorrebbe essere “una piccola cattedrale sui monti”, e mi sembra di vederlo, questo paese che è uno dei “piccoli polmoni” del mondo.

Mi immergo nelle notizie che narrano le radici storiche di Bradet/Predet, leggo l’intervista al preside del liceo “Mathias Hammer”, guardo le foto del ‘dopo scuola’ e di Halloween, e c’è anche il momento di sorridere con “le perle dei bambini”. Una per tutte: “La mamma mi regala un angelo”.

In definitiva, attraverso la lettura delle otto pagine del giornale,  ho verificato la tesi iniziale e condivido l’editoriale, quando recita: “Leggi l’Eco dei Monti perché rappresenta la tua realtà, e ti senti a casa.  E non dimenticare che un uomo informato è un uomo forte e molto intelligente …”

A questo punto, penso che sarebbe bello realizzare un gemellaggio tra “L’Eco dei Monti” e un’altra testata giornalistica, un po’ come fanno le scuole di diversi paesi europei. E questo spero sia un desiderio condiviso, non soltanto da … Bruno Elpis

http://www.malgradopoi.it/diario-blog/l-eco-dei-monti-il-giornale-di-bradet