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Le recensioni di Bruno Elpis

La forza del destino di Marco Vichi

La recensione del romanzo è di Bruno Elpis"La forza del destino” è il titolo verdiano che il bravo Marco Vichi ha dato al seguito di “Morte a Firenze”.
Il creatore del fiorentino commissario Bordelli sceglie titoli decisamente evocativi per i suoi appassionanti romanzi.
“Morte a Firenze” – riecheggiando nel titolo il capolavoro di Thomas Mann cinematograficamente immortalato da Luchino Visconti in “Morte a Venezia” – narra la tragedia dell’uomo che rappresenta le forze dell’ordine e che, pur individuando i responsabili di un vile omicidio (quello di un bambino, prima seviziato), non riesce a consegnarli alla giustizia per un infausta concomitanza di sfortuna e protezione massonica dei delinquenti.

Nel primo romanzo della saga, i drammi individuali (e ce ne sono molti: lo strazio della famiglia della giovane vittima, l’impotenza del commissario, la  violenza subita da Eleonora, giovane amante di Bordelli, che viene abusata per una vigliacca ritorsione) sono proiettati sullo sfondo di un’immane tragedia collettiva: quella dell’alluvione del novembre del 1966. L’Arno esonda. Acqua e fango travolgono la bellezza della città d’arte per antonomasia e le vicende dell’inondazione sono narrate con stile icastico, attraverso una pregevole ricostruzione storica degli eventi.

Ne “La forza del destino”, l’ex partigiano Bordelli si è ritirato dal suo ruolo istituzionale. Si è sospeso dal servizio e ha acquistato un casolare sulle colline...

La forza del destino, di Marco Vichi, recensione su malgradopoi.it